Austria, Brennero: ripristino delle frontiere, quali conseguenze per l’autotrasporto?
Vent’anni dopo l’entrata in vigore del trattato di Schengen, volto a favorire la libera circolazione dei cittadini all’interno dell’Unione europea tramite l’abbattimento delle frontiere interne tra gli Stati aderenti e la costituzione di un sistema comune di controllo alle frontiere esterne dell’UE, le basi dell’accordo sembrano scricchiolare.
La notizia che al Brennero sarà ripristinata la frontiera per bloccare gli ingressi irregolari dei migranti provenienti dal confine con l’Italia – e saranno 12, in tutto, i punti di controllo ad essere reintrodotti – è stata confermata nei giorni scorsi dal ministro degli Interni austriaco Johanna Mikl Leitner e da quello della Difesa Hans Peter Doskozil.
Questo ripristino dei controlli al Brennero cosa comporterà per l’autotrasporto?
L’imbuto che si verrà a creare con la reintroduzione dei controlli tra l’Italia e l’Austria produrrà lunghe code di veicoli per l’attraversamento del valico. Ciò si ripercuoterà su circa 10 milioni di mezzi e 40 milioni di tonnellate di merci che ogni anno transitano sui valichi di frontiera, con conseguenti ritardi nella consegna delle merci, un aumento dei prezzi dei noli di trasporto e una perdita di competitività delle imprese italiane del settore, senza contare poi le difficoltà del singolo autista a dover rispettare le norme sui tempi di guida e di riposo ed il rischio di favorire l’immigrazione clandestina.
A preoccupare maggiormente l’Italia, infatti, sono le barriere del Brennero e di Tarvisio, poiché rappresentano i valichi che assorbono la maggior parte di traffico veicolare, quantificabile in circa 2,7 milioni di veicoli pesanti all’anno.
Nel giro di due mesi sarà costruita una barriera alla frontiera austriaca e saranno operativi i controlli supplementari, esattamente in coincidenza con il periodo primaverile per il quale è atteso un aumento dei flussi di migranti. Contemporaneamente, saranno monitorati anche i valichi di confine con Slovenia e Ungheria.
Guardando la situazione a livello comunitario, la decisione di innalzare le barriere ai confini austriaci delinea uno stato di immobilismo delle politiche sull’immigrazione in cui il singolo Paese tenta la strada più breve per tutelarsi dai migranti in fuga dai Paesi in guerra. Un contesto che allontana di gran lunga dall’idea di Europa unita.
E intanto il Trentino Alto Adige si mobilita per una manifestazione contro la barriera del Brennero, in programma per la mattina di sabato 20 febbraio.
GalDer