Galleria Brennero: Baumgartner (Anita), grandi cambiamenti per il trasporto delle merci
“Trasporto merci e Tunnel del Brennero: Tunnel di Base del Brennero, quali opportunità per il trasferimento merci dalla gomma al ferro?”. È questo il titolo del convegno che si è svolto a Bolzano, organizzato da Assoimprenditori Alto Adige, dedicato ai possibili scenari di sviluppo del trasporto intermodale in previsione dell’apertura della galleria di base del Brennero. Ne ha dato notizia l’associazione Anita.
La prima parte dei lavori ha visto la partecipazione di Di Bella e Marini (BBT SE), Miceli (Trenitalia Cargo), Strisciuglio (RFI) e Schmittner (RTC), oltre alla partecipazione del presidente di Anita, Thomas Baumgartner, associazione che insieme ad Assoimprenditori ha dato il via alle riflessioni circa le potenzialità ed opportunità offerte da questa grande opera, strategica per il futuro del trasporto merci.
“Quella che sarà la galleria ferroviaria più lunga al mondo con i suoi 64 km, situata sul corridoio 1 delle reti Ten-T che va da Berlino a Palermo, porterà grandi cambiamenti per il trasporto delle merci favorendo il trasferimento modale dalla gomma al ferro”, ha dichiarato Baumgartner nel suo intervento, arricchito da una analisi dei flussi di traffico attraverso il confine con l’Austria, che ha messo in evidenza i vantaggi del trasporto intermodale non accompagnato rispetto a quello ferroviario tradizionale o all’intermodale accompagnato.
La linea ferroviaria sarà essenzialmente pianeggiante, avrà una pendenza media pari al 5% e permetterà un trasporto più rapido di merci ma anche l’aumento dei relativi carichi. La lunghezza dei treni potrà essere aumentata da 550 a 750 m con peso complessivo di 2.000 ton usando soltanto una locomotiva e non più tre come avviene attualmente.
Secondo Baumgartner ciò parificherà la capacità della linea a quelle del resto d’Europa con un significativo aumento della produttività pari al 30% e rappresenterà una occasione unica per lo sviluppo dell’intermodalità.
“Se la politica non sarà in grado di completare il processo di liberalizzazione del settore ferroviario con la completa separazione dell’infrastuttura dai gestori ferroviari garantendo contemporaneamente maggiore competitivtà e pluralità di offerta dei servizi, si rischia che i vantaggi di produttività non si trasformeranno in migliori tariffe per il trasporto intermodale ferroviario e con il conseguente mancato passaggio delle merci dalla gomma alla ferro”, ha concluso il presidente di Anita.
Nella seconda parte dei lavori, durante la tavola rotonda, l’attenzione si è concentrata sulla collocazione ottimale dei terminali ferroviari e, in tal senso, prezioso è stato l’intervento di Bernhard Kunz, Managing Director di Hupac, socio aggregato di ANITA, il quale ha portato la testimonianza svizzera del Nuovo Gottardo, ormai prossimo all’apertura. Inoltre, dallo stesso intervento, è emerso che occorre valutare attentamente la possibilità di pianificare e predisporre un eventuale terminale ferroviario in Alto Adige dove sussistono le capacità di traffico in arrivo/partenza.