Tpl, Nencini: ecco come cambierà il trasporto pubblico locale
Il trasporto pubblico locale uscirà dal patto di stabilità. Lo ha annunciato il viceministro dei Trasporti Riccardo Nencini chiudendo i lavori dell’Assemblea dell’Anav a Giardini Naxos (ME).
Nencini ha illustrato le principali linee guida della riforma a cui sta lavorando il Governo: consorzi tra imprese, clausola sociale per lavoratori, Carta dei diritti dell’Utente, premi per le imprese che contrastano l’evasione.
“Le linee generali – assicura Nencini- sono già state valutate dall’Anci e dalla Conferenza delle Regioni e sottoposte all’attenzione di sindacati e associazioni di categoria. Bisogna rispondere ai problemi strutturali che presenta il settore e lavorare per una riforma che cambi profondamente il sistema. La presenza di un alto numero di aziende, molte delle quali versano in stato di difficoltà, la scarsa virtuosità delle grandi imprese, un basso livello di efficienza e un’evasione eccezionale sono tra le cause più importanti dell’inefficienza del tpl”, ha affermato Nencini. Tra le principali criticità del settore, il viceministro cita anche la perdita costante di denaro nel sistema e servizi non sempre all’altezza dei bisogni del cittadino. I ricavi del tpl coprono il 30% dei costi e i sussidi pubblici il 70%, rispetto alla media europea in cui la percentuale è del 50%.
“Basta pensare che in Italia sono 16mila i chilometri per addetto rispetto ai 19.700 Km in Europa. Anche in Italia il gap è larghissimo: 17mila chilometri per addetto a Bologna, 9.500 a Napoli – ha osservato Il vice ministro -. I confronti ci sono stati e ci saranno ancora – ha affermato in conclusione Nencini – ma su alcuni punti cardine della riforma non bisogna tornare indietro. Riformare il sistema di trasporto pubblico e in fretta, è la priorità. Non sarà ‘camminata di palagio’, ma ‘come creare ricchezza per poterla ridistribuire’ è la domanda alla quale ogni amministratore deve rispondere ogni giorno perché deve trovare il modo di come manipolare una spesa pubblica così scarsa. Sono stati censiti 500mln di evasione fiscale. E’ tempo di sacrifici e ognuno deve fare la propria parte. Una serie di sacche di privilegio non hanno più ragione di esistere”.
La riforma, ha spiegato Nencini, prevede la ridefinizione dei bacini di utenza per avere una maggiore omogeneità territoriale e un numero più contenuto di affidamenti: attualmente sono 700 e l’idea è quella di ridurli a un centinaio, favorendo quindi consorzi tra imprese con bacini di utenza più larghi. Sono previsti fondi per nuovi mezzi (un mezzo di trasporto arriva a vivere 12 anni rispetto a una media europea di 7), integrazione gomma-ferro per garantire un sistema strategico di trasporto più efficiente, premialità per le imprese che attuano la lotta all’evasione fiscale. Non meno importanti, per Nencini, sono: defiscalizzazione degli abbonamenti per i mezzi pubblici, garanzie per il posto di lavoro degli operatori (clausola sociale), gare e contratti che consentano alle imprese di ammortizzare gli investimenti. Sono stati censiti 500mln di evasione fiscale. E’ tempo di sacrifici e ognuno deve fare la propria parte. Una serie di sacche di privilegio non hanno più ragione di esistere”.