Le scuole dell’AM centri di eccellenza unici in Europa
Le scuole dell’Aeronautica Militare sono sempre più centri di eccellenza, tanto nel settore della formazione quanto in quello dell’addestramento. Lungimiranza, capitale professionale e anche sinergia con l’industria hanno permesso al nostro Paese di prevalere in questo settore, tanto che nessuno in Europa, e molto probabilmente anche fuori, può vantare settori avanzati come alcune nostre realtà. Avio-Italia ne ha parlato con il Generale di Squadra Aerea Fernando Giancotti, Comandante delle Scuole dell’Aeronautica Militare.
L’Aeronautica Militare sta investendo sempre più nel settore della formazione internazionale. Quale sono gli istituti che se ne occupano?
Per quanto riguarda la formazione, gli Istituti che hanno più frequentatori stranieri sono l’Accademia Aeronautica e la Scuola di Aviation English di Loreto. In Accademia abbiamo un numero variabile di studenti in questo momento sono 33, e provengono da 7 Paesi diversi, mentre a Loreto abbiamo circa 26 frequentatori stranieri. Inoltre abbiamo sviluppato anche una serie di moduli brevi, come ad esempio il LACE (Leadership and Agility in Complex Environments) teso a stimolare fortemente un approccio di leadership adeguato alle nuove dinamiche complesse e incerte che i nostri ragazzi affrontano negli scenari attuali. A questi moduli, con diversi obiettivi formativi, partecipano anche le Università, come la Federico II di Napoli, Tor Vergata o la Scuola di Sant’Anna di Pisa, nonché molte Accademie europee e delle Altre Forze Armate, con ritorni entusiastici. Nonostante budget limitati, un apposito Ufficio di programma per la formazione alla leadership e il Reparto Formazione Didattica e Manageriale di Firenze stanno producendo molte idee e risultati di eccellenza.
Qual è invece la situazione per l’addestramento dei futuri piloti?
Le nostre scuole di volo ricevono ormai regolarmente allievi stranieri. Sia la scuola di Latina, dove viene effettuata la selezione al volo, l’addestramento iniziale e parte di quello avanzato per i velivoli plurimotori, sia Frosinone, sia la scuola elicotteri, ma soprattutto Lecce, la scuola jet e per l’addestramento operativo iniziale. La scuola di Galatina è divenuta un’eccellenza globale, tanto che persino gli americani stanno dimostrando fortissimo interesse per questo centro. Quest’anno abbiamo 6 istruttori e 46 frequentatori provenienti da Olanda, Francia, Grecia, Argentina, Kuwait, Singapore, Polonia. Tutti Paesi di grande rilievo e professionalità nel settore aeronautico.
A cosa si deve questa offerta addestrativa unica nel panorama internazionale?
La scuola nel tempo ha accumulato grande competenza innanzitutto dal punto di vista del capitale umano. Si è infatti adottata la politica di far rientrare nella scuola tutti i nostri piloti che hanno avuto esperienza all’estero, il che ha portato ad un continuo contributo delle “migliori pratiche” che ha fatto crescere moltissimo il centro. L’altro punto di forza è il sistema di addestramento integrato basato sull’M-346, un addestratore di alte prestazioni, sviluppato dall’industria con il contributo della Forza Armata. Il velivolo, uno dei più moderni al mondo, è fortemente integrato con un sistema addestrativo a terra che rende l’addestramento molto efficace e poco costoso rispetto ai risultati. A Lecce siamo dotati di un sistema di simulatori che ha la capacità di configurare un addestramento modulare, dalle prime procedure circa i controlli prevolo e la messa in moto, fino a scenari operativi molto complessi, che nessun altro sistema è in grado di generare. Si parte da semplici PC associati a economici interfaccia uomo-macchina e attraverso sistemi di complessità crescente si arriva al Full Mission Simulator, che riproduce con assoluta fedeltà il velivolo in volo e a terra. Attraverso uno “step-up approach”, questo iter ci consente di distribuire i ragazzi lungo l’iter al giusto livello di sfida e di risorse addestrative, portandoli a ogni fase successiva con piena capacità, fino a farli trovare in volo già pienamente capaci di ciò che viene loro richiesto. Quindi, essi possono procedere più rapidamente verso addestramento molto complesso, anche grazie la capacità di integrare questi simulatori con i velivoli in volo.
In pratica chi è al simulatore può interagire con i colleghi in volo e volare in scenari complessi attraverso la Realtà Aumentata. L’aereo in volo vede sui sistemi di bordo i velivoli condotti in maniera simulata e può vederli anche attraverso il visore del casco (Helmet Up Display). Viceversa, i piloti al simulatore vedono quelli in volo. Ciò consente di creare scenari complessi molto sfidanti da un punto di vista addestrativo e di creare al contempo uno scenario operativo di altissimo livello. E’ questo un progetto che riscuote grande interesse nel mondo, come testimoniano le continue visite alla base salentina di autorità estere a livello di vertice.
Quali sono le ricadute principali dell’internazionalizzazione per il nostro Paese?
Le ricadute sono notevoli. Attraverso la cooperazione sull’addestramento fatta ad esempio con i piloti kuwaitiani, si è costruito un rapporto di fiducia, che ha costituito uno degli elementi chiave per attrarre il contratto per l’Eurofighter (circa 7 miliardi di dollari per l’industria nazionale, NdR). Abbiamo fatto squadra, Ministero della Difesa, Aeronautica, vertici politici e riportato un risultato senza precedenti, che speriamo si possa replicare anche in ambiti diversi, come la gara negli Stati Uniti per il nuovo addestratore (programma T-X, a cui partecipa anche il T-100, versione del 346 per il mercato americano, NdR). Gli americani si stanno guardando intorno, sono venuti a visitare la scuola e ci sono contatti in corso.
Qual è la strategia in un’ottica interforze?
La Forza Armata è orientata su alcune linee strategiche che sono state ridefinite affinché essa sia sempre utile al Paese e sempre più integrata. Questo implica che stiamo cercando di fare sinergia con le altre Forze Armate e Agenzie del Paese. Anche in campo addestrativo stiamo cercando di attuare collaborazioni con l’Esercito, Carabinieri, Guardia Costiera, Forze di Polizia, Protezione Civile. Vogliamo fare sistema il più possibile. Inoltre per essere sempre più utili al Paese siamo impegnanti con Università e scuole. Il Comando Scuole, ad esempio, sta sviluppando una serie di esercitazioni di protezione civile, che oltre all’aspetto addestrativo, hanno anche un aspetto formativo per i ragazzi. Anche in questo caso i primi ritorni sono straordinari.