Genova: Giachino (FI), un porto frenato che rischia di perdere opportunità
“Un porto frenato che potrebbe fare molto di più e dare crescita e lavoro al Paese”. Così l’ex sottosegretario ai trasporti Bartolomeo Giachino ai margini della Assemblea di Assagenti, l’associazione agenti marittimi di Genova, nel corso della quale ha chiuso il suo mandato il presidente Gian Enzo Duci.
Il momento per la categoria è difficile, “una sorta di terremoto”, ha dichiarato Augusto Cosulich, ad della Fratelli Cosulich.
Duci ha tracciato un bilancio del suo mandato spiegando che alleanze e aggregazioni condurranno verso una fase di assestamento, “ma l’elemento positivo è che le compagnie continuano a scegliere Genova come base. Le prospettive nel complesso sono buone”.
“Vogliamo mandare un segnale a Roma che siamo in grado di rompere l’isolazionismo e l’obiettivo della macroregione del Nord Ovest va in questo senso”, ha spiegato il presidente della Regione Giovanni Toti, che ha poi manifestato perplessità rispetto alla riforma portuale: “Il mio modello di sviluppo non è ipercentralista come quello del governo, ritengo che i porti dovrebbero avere una marcata autonomia, saper gestire le risorse in modo autonomo ed avere meccanismi premiali per le efficienze che riescono ad esprimere”.
“Il Governo non può non ascoltare gli interventi di Duci, Cosulich, Toti. Se non parte il Piano dei Porti e della logistica , se il porto di Genova non avrà rapidamente un presidente operativo – ha affermato in una nota Giachino – il Paese perderà le grandi opportunità che arrivano dal raddoppio del Canale di Suez e in più vedrà soffiarsi ulteriore spazio dalla logistica dei porti del nord Europa con la entrata in funzione del Gottardo. Senza interventi immediati grandi opportunità possono trasformarsi in un pesante boomerang. E tutto ciò sarebbe imperdonabile. L’interesse del Paese è quello di ritornare a crescere e a creare nuove opportunità di lavoro. Il porto italiano più importante è con maggiori margini di crescita non può rimanere nel limbo attuale – ha concluso Giachino nella nota -. Al recente parere del Consiglio di Stato il Governo può replicare partendo dagli obiettivi del Piano Delrio che punta alla crescita dei traffici mettendo in moto rapidamente investimenti pubblici e privati”.