Porti, audizione Guardia costiera in Senato. Ammiraglio Melone: bene riforma ma puntare sulla sicurezza
Coniugare “sicurezza e sviluppo dei traffici nei porti italiani per superare le criticità dovute al frequente utilizzo di navi sempre più grandi”. È quanto chiesto dall’ammiraglio Vincenzo Melone, comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto e della Guardia costiera in audizione in commissione Lavori pubblici al Senato nell’ambito dell’esame del dlgs per la riforma delle autorità portuali.
“La riforma dei porti – ha detto l’ammiraglio – è un primo importante tassello il cui autentico valore aggiunto è il prendere atto del localismo del sistema portuale italiano. Quando vedrà la luce sarà veramente volano di crescita e occupazione”.
Il rilancio dei porti, illustrato ai membri della Commissione di Palazzo Madama, si articola lungo le due principali direttrici della riforma, la governance e la semplificazione amministrativa. Per quanto riguarda la prima direttrice, viene evidenziata la necessità di sviluppare sistema anziché competizione sterile tra scali nazionali. Questo, secondo l’ammiraglio Melone, potrà recare grandi benefici alle nostre reti di trasporto.
In particolare il n° 1 della Guardia Costiera si è soffermato, durante l’audizione, sulle scelte dei criteri di nomina che riflettono la necessità di una governance del comitato di gestione più snella rispetto al passato. “Uno schema, quello delineato della nuova governance, che oggi appare molto coerente” ha spiegato Melone.
Per quanto riguarda la semplificazione dell’azione amministrativa ha inoltre affermato che “è positiva la concentrazione delle competenze gestionali in un minor numero di soggetti, l’istituzione di uno sportello unico, la semplificazione e la digitalizzazione dell’arrivo e delle partenze delle navi, e la maggior efficienza delle procedure di verifica e controllo delle merci.
Pur con i necessari correttivi, dunque, lo schema della riforma pone la semplificazione tra i cardini del sistema per una maggiore efficienza.
Il requisito della sicurezza per le attività che si svolgono in porto – ha concluso Melone – è uno dei volani per una reale crescita dell’economia del mare. In questo contesto le capitanerie sono parte effettiva della riforma”.
Il responsabile delle Capitanierei e delle Guardie costiere ha poi evidenziato che l’aspetto della sicurezza nell’arrivo e nell’ormeggio in sicurezza della nave è particolarmente importante. Per questo è stata proposta al ministero dei Trasporti l‘opportunità di inserire alcune precisazioni al testo della riforma che meglio contestualizzino il ruolo dell’autorità marittima e che mettano la sicurezza produttiva nel giusto risalto attraverso la salvaguardia della vita umana e dell’ambiente. In particolare tenendosi al passo delle nuove esigenze, per coniugare sicurezza e sviluppo dei traffici, per superare le criticità dovute al sempre più frequente utilizzo di navi sempre più grandi.
“Tante strutture portuali non sono all’altezza – ha concluso Melone – ci sono tanti porti che nel tempo non sono stati adeguati mentre le navi sono cresciute in questi ultimi dieci anni in maniera vertiginosa. A tutto ciò si aggiunge il fatto che spesso il sistema è ‘incartato’ perché quando si fanno le gare il soggetto che perde ti fa ricorso e si perde altro tempo. E mentre le infrastrutture incontrano delle difficoltà si paga un prezzo anche in termini di sicurezza”.