Artusi (Federauto Trucks): no alla contrapposizione tra biocarburanti ed elettrico
Necessario “un approccio neutrale”
Il percorso della transizione verso la neutralità tecnologica è pieno di controversie. Secondo il vicepresidente di Federauto, con delega Trucks&Van, Massimo Artusi. ogni progresso verso la neutralità tecnologica in Europa, incluso l’utilizzo dei biocarburanti a zero emissioni anche dopo il 2035, è accompagnato da una massiccia controffensiva mediatica a favore dei veicoli completamente elettrici.
Artusi ha evidenziato che questa battaglia sembra essere guidata da un approccio ideologico piuttosto che da elementi oggettivi che possano condurre a decisioni valide per una transizione virtuosa verso la mobilità sostenibile.
I punti di vista divergenti
Artusi ha citato alcune delle posizioni presenti nel dibattito, sottolineando come alcune associazioni di consumatori pongano l’accento esclusivamente sui minori costi di rifornimento delle auto elettriche, magari riferendosi a prezzi di tre anni fa. Altre organizzazioni enfatizzano la crescita dei punti di ricarica, senza tuttavia chiarirne l’accessibilità. Allo stesso tempo, alcune organizzazioni ambientaliste bocciano senza appello i biocarburanti, sollevando preoccupazioni sulla parziale e congetturata non neutralità del loro ciclo di vita.
Nel frattempo, l’elettricità viene promossa come la soluzione definitiva, basandosi sull’argomento che entro il 2030/2035 tutta l’elettricità, compresa quella per il trasporto, sarà generata da fonti rinnovabili.
La necessità di considerare tutte le opzioni
Artusi ha criticato la polarizzazione radicale e dogmatica del dibattito, affermando che non è il modo giusto per affrontare il tema cruciale della decarbonizzazione dei trasporti. Ha sottolineato l’importanza di non negare il ruolo che l’alimentazione elettrica può svolgere in determinati ambiti, ma ha anche evidenziato che sarebbe sciocco riservarle il monopolio dell’autotrazione, ignorando altre soluzioni che si dimostrano meno impattanti sul clima e sulla salute fin da subito, soprattutto nel caso dei veicoli pesanti.
Artusi ha concluso affermando che entrambe le strade hanno ancora molto da percorrere e che la scelta di abbracciare entrambe è una questione di buonsenso, con la speranza che nuove soluzioni sconosciute possano affiancarsi a queste, richiedendo un approccio neutrale e aperto nell’analizzare il loro impatto.