Aeroporti: a Roma un convegno sul futuro degli scali italiani
“Privatizzazione degli aeroporti italiani: quale futuro?”. Questo è il titolo del convegno organizzato ieri da Avio-Italia.com in collaborazione con Enac e Assaeroporti. Scopo del workshop: creare un momento di riflessione sui temi della privatizzazione delle società di gestione di alcuni dei maggiori aeroporti italiani e la variazione della compagine proprietaria di altre già a capitale in maggioranza o in totalità privato. I lavori sono stati aperti da Alessio Quaranta, direttore generale di ENAC (Ente nazionale dell’aviazione civile): “La strada indicata dalla UE – ha spiegato – rischia di mettere fuorigioco almeno una sessantina di scali in tutta Europa. Portare a 250.000 passeggeri la soglia al disotto della quale non si può accedere al sistema degli aiuti di stato, nello startup degli aeroporti, rischia di essere una scelta troppo vincolante. L’orientamento intrapreso dalla normativa dell’Unione Europea, potrebbe arrivare a mettere fuorigioco almeno una sessantina di scali in tutta Europa, compresi alcuni nel nostro paese. Il sistema del trasporto aereo non può e non deve essere visto solo come una mera attività imprenditoriale, orientata al profitto – ha detto Quaranta -. Il nuovo governo deve iniziare a trattare con serietà il problema legato alla costituzione dell’Autorità dei trasporti”.
“La domanda non deve essere più se dobbiamo privatizzare gli aeroporti, perché questo ormai è un fatto assodato, piuttosto dovremmo chiederci come il processo di gestione industriale degli aeroporti debba essere portato avanti – ha dichiarato Vito Riggio, commissario straordinario di Enac -. In Italia tutti i maggiori aeroporti sono già privatizzati: un esempio su tutti è Fiumicino, che ormai festeggia gli oltre 10 anni di gestione privata, eppure molti ancora non se ne sono resi conto. Bisogna smetterla con l’idea nostrana di parlare di privatizzazione di un aeroporto solo quando questo non funziona, la gestione industriale di uno scalo è cosa assai diversa dal semplice salvataggio industriale”. Riggio ha anche auspicato che il nuovo governo offra una seria e puntuale risposta al piano di programmazione industriale, ponendo definitivamente fine al sistema italiano che vede “l’assenza di una politica orientata a una programmazione a lungo termine, sostituita dal ricorso a carte bollate che, quasi sempre, si traducono in una delega decisionale alla magistratura”.
Concludendo il suo intervento, il commissario straordinario, ha invitato il governo ad intervenire con tempestività nel redimere la questione legata alla nascita dell’Autorità dei Trasporti e nel chiarire il ruolo di Enac.
Massimo Bellizzi, Direttore Generale di ENAV ha sottolineato come la fase di crisi abbia riportato i livelli di traffico al 2006. “Il 2012 – ha spiegato – è stato l’anno che ha segnato la fine delle politiche di sostegno per gli aeroporti a basso volume di traffico ed anche quelle a supporto delle Compagnie Aeree che operavano voli domestici e comunitari. Per essere vincenti e per supportare lo sviluppo della mobilità aerea nel nostro Paese, e in Europa è necessario raccordare e sincronizzare le iniziative di tutti i soggetti che operano nella filiera; allinearsi al programma TEN-T e alla rete dei trasporti trans europea sviluppando un sistema aeroportuale coerente con la rete centrale e con quella globale del trasporto aereo; intercettare e, per quanto possibile, soddisfare le esigenze delle Compagnie Aeree e delle Istituzioni”.
Durante il workshop è intervenuta sul tema privatizzazione anche Gina Giani, direttore Generale dell’aeroporto di Pisa, che ha spiegato: “La sfida per risanare l’azienda, partita nel ’94, ha ottenuto importanti risultati. Il percorso dell’aeroporto toscano rappresenta un risultato positivo a cui eventuali soci privati che intendono investire nel settore possono fare riferimento. Oggi i soci posseggono fette perfettamente liquidabili sul mercato”.