Roberto Vavassori è il nuovo presidente di Anfia
L’assemblea ha indicato anche i nuovi vicepresidenti: Silvio Angori, Marco Stella, Umberto Tossini
È Roberto Vavassori il nuovo presidente di Anfia, l’associazione nazionale della filiera automobilistica italiana.
La decisione è arrivata in occasione dell’assemblea di oggi.
Vavassori, Chief Public Affairs Officer e membro del Board di Brembo, è stato già presidente di Anfia dal 2012 al 2015 e presidente di Clepa, l’Associazione europea dei produttori di componenti con sede a Bruxelles, dal 2016.
La nuova carica riguarderà il quadriennio 2023/2026.
Nel corso dell’assemblea nazionale sono stati indicati anche i vicepresidenti: Silvio Angori, Car design, Marco Stella, componenti, Umberto Tossini, costruttori.
L’importanza della razionalità e della decarbonizzazione nella transizione verso veicoli innovativi
Vavassori ha sottolineato la necessità di un grande sforzo per reintrodurre la razionalità e l’analisi dei dati all’interno dei processi politici. Secondo Vavassori, la decarbonizzazione e la digitalizzazione sono percorsi già in corso in tutti i principali mercati e nei prossimi anni accelereranno l’adozione di veicoli innovativi sotto molti aspetti. Necessario anche lo sviluppo di competenze digitali sia nei processi industriali che nei prodotti richiesti dai clienti.
In relazione alla decarbonizzazione, Vavassori ha evidenziato che nell’intera filiera produttiva, l’energia rappresenta quasi l’80% dell’impronta carbonica. Decarbonizzare significa quindi pianificare l’uso di fonti affidabili, non solo intermittenti di energia rinnovabile. In Italia, ciò richiederebbe circa 200mila miliardi di wattora ogni anno per sostituire le attuali fonti di energia elettrica fossili.
Vavassori ha sottolineato l’importanza di adottare vettori energetici a bassa emissione di CO2, come carburanti o energia elettrica, secondo il principio della neutralità tecnologica.
Un interlocutore stabile e privilegiato del Governo
Inoltre, ha enfatizzato l’urgenza di investire fortemente nella ricerca per superare lo stato attuale della tecnologia della propulsione elettrica. È prioritario anche lo sviluppo in Italia della catena del valore delle batterie, al fine di ridurre la dipendenza dalla Cina e competere con Paesi come Francia e Germania che hanno già iniziato a implementare tale processo. Vavassori ha evidenziato che le batterie rappresentano oltre il 50% del valore aggiunto di tutta la catena del valore dei veicoli elettrici.
A livello nazionale, ANFIA si propone come interlocutore stabile e privilegiato del Governo, in grado di fornire una guida industriale e indicazioni tecnologiche per tracciare la mappa della transizione ecologica, che al momento è ancora carente.
Il Presidente dell’ANFIA ha espressamente auspicato la previsione di un serio “Accordo per la transizione e il rilancio industriale della filiera automotive”, definito dal Governo con la ferma e convinta collaborazione dei diversi Ministeri coinvolti e coordinato, nell’implementazione, dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dal Ministro Urso.