Accordo tra ministero delle Imprese e Anfia per la transizione ecologica dell’automotive
Oggi la firma del protocollo di intesa da parte del ministro Urso e del presidente di Anfia Vavassori
Gestire in maniera coordinata e razionale le sfide della transizione ecologica della filiera auto: è questo lo scopo dell’accordo tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e Anfia, l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica.
Il titolare del MIMIT, Adolfo Urso, e il Presidente di Anfia, Roberto Vavassori, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che indica gli interventi e gli investimenti per il settore da qui ai prossimi anni: l’obiettivo principale è quello di stimolare l’incremento della produzione nazionale per raggiungere volumi superiori al milione di veicoli prodotti negli stabilimenti italiani. Un percorso che, con il giusto supporto anche agli strumenti di innovazione, porterà al consolidamento delle competenze fondamentali per la decarbonizzazione della mobilità e all’ampliamento della capacità d’innovazione dei costruttori di veicoli e di componenti, secondo un approccio basato sulla neutralità tecnologica.
Accordo MIMIT-Anfia: le aree di intervento
Le principali aree di intervento su cui si basa l’accordo, che verranno delineate dal “Tavolo Automotive”, saranno dunque le operazioni atte ad aumentare la produzione nazionale di veicoli, ma anche il sostegno agli investimenti per la riconversione produttiva delle aziende della componentistica, il mantenimento e rafforzamento dei centri di ricerca ed innovazione in Italia degli OEMs e dei componentisti. Particolare attenzione verrà riservata alla riqualificazione del personale e alla creazione di nuove figure professionali, alla tutela dei lavoratori a rischio, all’attrazione degli investimenti esteri anche attraverso l’operatività della ZES unica del Mezzogiorno di futura attivazione, all’adozione di politiche di supporto al mercato per la diffusione della mobilità elettrica e a idrogeno e al rinnovo del parco autovetture e veicoli commerciali e al rafforzamento dei rapporti di fornitura tra il costruttore e la filiera della componentistica.
Accordo MIMIT-Anfia: gli impegni
Ma quali sono gli impegni specifici delle due parti? Anfia si impegnerà a supportare Stellantis per la definizione, entro 90 giorni di uno studio di analisi e mappatura della filiera che approfondirà i fattori che penalizzano la competitività delle aziende e l’ecosistema della ricerca e sviluppo in Italia. Il MIMIT si impegnerà invece a proseguire il negoziato con Stellantis per condividere in tempi brevi un Piano di lavoro per consolidare il posizionamento dei centri di ingegneria e di ricerca e sviluppo italiani nel Gruppo, sviluppare un piano occupazionale e di politiche attive che tenga conto dell’impegno del Gruppo a rilanciare la produzione di veicoli nel nostro Paese, avviando un processo di consolidamento e riposizionamento della componentistica nazionale.
Accordo MIMIT-Anfia: le dichiarazioni di Urso e Vavassori
“Il protocollo di oggi rappresenta un passo importante nella strategia di politica industriale dell’automotive in cui ci focalizziamo sullo sviluppo e sulla riconversione della filiera italiana affinché sia competitiva anche nell’era dell’elettrico – ha dichiarato il
ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Questo accordo è il pilastro su cui costruire un più vasto e complessivo progetto per rilanciare il settore e la produzione nazionale, a partire dall’intesa con Stellantis su cui siamo impegnati in queste settimane. Il nostro obiettivo è la stesura di un piano di transizione di largo respiro volto a rilanciare la produzione e l’occupazione, supportando lo sviluppo di una filiera italiana più innovativa, sostenibile ecologicamente ed economicamente, in coerenza con il futuro dell’industria. Crediamo fortemente che sia possibile invertire la rotta, a partire dai volumi di produzione, su cui ci poniamo l’obiettivo di raggiungere almeno un milione di veicoli all’anno fabbricati nel nostro Paese, perché il Sistema Italia lavora finalmente insieme nella giusta direzione, come abbiamo dimostrato sul fronte europeo. Anche grazie a questo siamo stati in grado di cambiare prima il regolamento sui veicoli leggeri e poi di determinare quello decisivo di Euro 7, con una visione finalmente concreta, realistica, pragmatica, in cui è prevalsa la ragione sulla ideologia”.
“Siamo soddisfatti per questa firma che impegna il MIMIT e l’industria ad una collaborazione reciproca, che conferma la chiara volontà politica del Governo di affrontare al meglio questo momento cruciale per la nostra filiera – ha commentato Roberto
Vavassori, Presidente di Anfia. Al tempo stesso, siamo consapevoli che questo piano di lavoro rappresenta solo l’inizio di un percorso complesso, che impegnerà fortemente le nostre imprese, le parti sociali, i territori e che vedrà un Comitato Tecnico nella funzione di attuazione e coordinamento delle previsioni del piano. Anfia è impegnata a realizzare uno studio che prevede, tra le altre cose, la mappatura delle competenze già oggi presenti in Italia su tutti gli aspetti e le tecnologie della mobilità veicolare, incluso lo sviluppo di vettori energetici decarbonizzati e gli ambiti della mobilità del futuro come l’elettrificazione, e la guida autonoma, per evidenziarne aree di eccellenza e gap di competitività. La concorrenza globale è fortissima e i nostri competitor americani ed asiatici si muovono velocemente anche grazie ad importanti sostegni pubblici agli investimenti. L’Europa e l’Italia non devono essere da meno ed è quindi ora di accelerare in questa direzione perché non possiamo più permetterci di perdere altro tempo prezioso”.