Tecnologia usata per superare l’esame della patente. Scoperti dalla Guardia di Finanza
Avevano pagato 2mila euro a testa per avere aiuto esterno.
Microcamere, microfoni e microscopici auricolari. Ecco come la tecnologia può essere usata per le frodi anche in una prova d’esame. Ma i finanzieri della Compagnia di Pordenone erano già in guardia. Uno di loro, in borghese, si era infiltrato tra gli esaminandi. Poi l’osservazione dello strano comportamento di due indiani che si accostavano in modo sospetto al monitor ha fatto il resto.
Le Fiamme Gialle li hanno fermati dopo che i due avevano superato l’esame brillantemente. Troppo brillantemente per due persone che non conoscevano neppure a fondo la lingua italiana. Ed infatti addosso ai due hanno trovato, nascosti sotto gli abiti, microcamere, smartphone, microfoni e micro-auricolari.
Ai due non è rimasto che confessare. Avevano ricevuto i suggerimenti dall’esterno dopo aver pagato per l’aiuto la cifra di 2.000 Euro.
A quel punto i Finanzieri hanno, quindi, controllato anche il conducente, anch’esso di nazionalità indiana che, poco prima dell’inizio dell’esame, aveva accompagnato in auto uno dei due concorrenti nei pressi dell’aula d’esame per poi appartarsi – pedinato a distanza dai Militari – nella vicina area industriale di Pordenone da dove aveva suggerito le risposte ai quiz. Nell’auto e nell’abitazione le Fiamme Gialle hanno rinvenuto radio, telefoni, microcamere e tutti gli accessori elettronici utilizzati per comunicare con gli esaminandi.
Una parallela attività d’indagine ha permesso di individuare anche il suggeritore, di nazionalità pakistana, del secondo aspirante.
I quattro stranieri sono stati tutti denunciati alla Procura della Repubblica di Pordenone per aver architettato il sostenimento della prova d’esame con mezzi fraudolenti.