Crisi Mar Rosso: cala dell’oltre il 40 per cento il transito nel Canale di Suez
La riduzione è stata registrata anche nel Canale di Panama, alimentando la crisi del commercio nel Mar Rosso
Ancora aria di guerra e acque agitate nel Mar Rosso: secondo quanto emerge dal rapporto pubblicato ieri dalla Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (Unctad), si è registrato infatti un drastico calo del transito marittimo per due delle più importanti vie di navigazione del commercio globale. Si tratta del Canale di Suez e di quello di Panama, i cui transiti sono diminuiti dell’oltre il 40 per cento. I dati si riferiscono al mese di gennaio 2024, marcando una riduzione notevole rispetto ai picchi registrati negli anni precedenti.
In particolare a gennaio 2024 attraverso il Canale di Suez sono transitate 1.338 navi, segnando un calo del 42 per cento negli ultimi due mesi, a causa della guerra in Medio Oriente. Questa doppia e simultanea interruzione di due tra le più importanti vie marittime del commercio globale anticipa senza dubbio conseguenze negative di vasta portata non solo per l’inflazione ma anche per la sicurezza alimentare ed energetica.
Il canale di Suez, Hub strategico nella crisi del Mar Rosso
Il Canale di Suez vanta una posizione geografica vantaggiosa: il canale consente infatti una navigazione più diretta tra Europa e Asia, evitando di dover circumnavigare il continente africano. Nel 2023, circa il 22 per cento del traffico globale di container marittimi e’ passato attraverso il canale trasportando merci tra cui gas naturale, petrolio, automobili, materie prime e molti prodotti manifatturieri e componenti industriali. Dallo scorso novembre però, l’escalation degli attacchi alle navi nel Mar Rosso da parte dei miliziani Houthi ha portato molte navi ad evitare il canale, optando per una rotta più lunga attorno all’Africa. Questa crisi registrata nel Mar Rosso si e’ aggiunta ai disagi nel Mar Nero causati dalla guerra in Ucraina e a quelli nel Canale di Panama causati dalla siccità.
La guerra e il blocco del Canale di Panama
Il Canale di Panama e’ particolarmente importante per i Paesi della costa occidentale del Sud America. A causa del basso livello dell’acqua però, le autorità locali sono state recentemente costrette a ridurre i transiti giornalieri da una media di 36 a 22, con piani per ulteriori riduzioni a 18 al giorno entro febbraio 2024. Secondo il rapporto Unctad, per evitare lunghi tempi di attesa, i container sono dunque stati dirottate attraverso il Canale di Suez per le merci provenienti dall’Asia, aumentandone così i transiti ancor prima che si verificasse l’attuale crisi nel Mar Rosso.
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L’inevitabile aumento dei prezzi del gas
Il numero di navi specializzate nel trasporto di automobili che utilizzano il Mar Rosso e’ diminuito di oltre la meta’ nel dicembre 2023 rispetto a dicembre 2022 e nessuna nave per il trasporto di gas naturale liquefatto utilizza attualmente il Canale di Suez, provocando così un’ inevitabile impennata dei prezzi del gas.
I danni per l’ambiente
La guerra nel Mar Rosso e nel Canale di Suez, combinata con i fattori legati al Canale di Panama e al Mar Nero, potrebbe erodere i vantaggi ambientali ottenuti attraverso lo slow steaming. Sempre più petroliere stanno infatti effettuando una deviazione attraverso il Capo di Buona Speranza, aumentando la velocità per coprire distanze più lunghe. Ciò e’ particolarmente evidente tra le navi portacontainer, dove un aumento dell’1 per cento della velocità comporta un aumento del 2,2 per cento del consumo di carburante. Di conseguenza, le distanze più lunghe causate dalla deviazione dal Canale di Suez al implicano un aumento del 70 per cento delle emissioni di gas serra per un viaggio di andata e ritorno da Singapore al Nord Europa.
L’aumento delle tariffe di trasporto
In guerra anche le tariffe di trasporto dei container sulle rotte dall’Asia-Pacifico verso l’Europa, che a causa della crisi del Mar Rosso sono aumentate notevolmente da novembre 2023, con i trasporti marittimi di container che movimentano beni di consumo e manufatti a subire gli aumenti più marcati. Le tariffe spot medie per la spedizione di container da Shanghai all’inizio di febbraio 2024 sono più che raddoppiate, fino al 122 per cento rispetto all’inizio di dicembre 2023. Le tariffe da Shanghai verso l’Europa sono invece più che triplicate, con un balzo del 256 per cento.