Mar Rosso: la nave italiana Duilio abbatte un drone Houthi
Non accadeva dalla fine della seconda guerra mondiale che una nave della Marina Italiana finisse sotto attacco distruggendo un obiettivo nemico
La nave da guerra italiana Caio Duilio ha abbattuto ieri un drone Houthi nel Mar Rosso. Si tratta del primo drone nemico abbattuto dalla marina italiana dall’inizio degli attacchi terroristici yemeniti.
Il comandante della nave militare, il capitano Andrea Quondamatteo, racconta di aver reagito a minaccia aerea sconosciuta quando il drone Houthi ha puntato contro la nave italiana. Una volta avvistato dal radar e dopo riconoscimento ottico, il drone è stato abbattuto con sei colpi di cannone a 6 chilometri di distanza dall’imbarcazione.
Dallo scorso febbraio il Duilio staziona nelle acque del Mar Rosso per garantire la sicurezza della navigazione alle navi mercantili dirette verso Suez, proteggendo già 14 navi in un tratto di mare importante, sul quale transita gran parte dell’economia italiana. L’equipaggiamento della nave militare Duilio può contare su tre cannoni, due mitragliere, un sistema missilistico antiaereo, due lanciarazzi, due lanciasiluri antisommergibile e un elicottero.
L’Italia e la missione nel Mar Rosso
Il cacciatorpediniere della Marina Militare Italiana si prepara intanto ad assumere il comando tattico e la guida della flotta nella missione europea Aspides. L’Ammiraglio Stefano Costantino forse già dalla prossima settimana, proprio dal Duilio guiderà la nuova operazione. La prima discussione in Parlamento è prevista per domani 5 marzo quando il governo illustrerà il provvedimento in Senato. “Noi siamo pronti”- ha asserito oggi il comandante- “aspettiamo solo il via libera del Parlamento”. L’ operazione militare Aspides svolgerà una funzione puramente difensiva del traffico marittimo, al fine di garantirne la libertà di navigazione.
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Finora gli Houthi avevano effettuato raid solo verso imbarcazioni statunitensi e britanniche ma con questo primo attacco diretto all’Italia, la crisi nel Mar Rosso rischia di precipitare velocemente. Le continue minacce del gruppo terrorista, che si dichiara pronto a colpire ancora, si aggiungono al disastro ambientale in corso che sta inquinando le acque del Mar Rosso dopo l’abbattimento della nave britannica Rubymar.
L’imbarcazione mercantile battente bandiera britannica trasportava infatti circa 21mila tonnellate di fertilizzanti a base di fosfato di ammonio, quando è stata centrata da un missile Houti, adagiandosi sul fondo del mare e perdendo scie di petrolio lunghe chilometri. Il carico della nave rischia ora di disperdersi nell’ambiente marino circostante, provocando conseguenze ecologiche e ambientali di ampia portata.