Porti, Serracchiani: in Italia troppe autorità, necessario fare sistema
“I porti italiani, a differenza di quelli del Nord Europa, non fanno sistema. Le Autorità portuali sono troppe. Per questo deve essere cambiata la ‘governance’, non possiamo più permetterci che prevalga la logica del ‘laissez-faire’, e questo vale anche per il Friuli Venezia Giulia, dove occorre arrivare a un’Autorità allargata regionale”.
Lo ha dichiarato la presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, nel corso della tavola rotonda ”Un grande porto dell’Alto Adriatico?”, che si è svolta a Trieste nell’ambito del salone della scienza Trieste Next. Coordinati dal direttore del quotidiano ”Il Piccolo” Paolo Possamai, accanto alla presidente della Regione sono intervenuti anche i responsabili dei porti di Venezia Paolo Costa, di Ravenna Galliano Di Marco e di Fiume Vlado Mezak.
Sul ruolo della North Adriatic Port Association (NAPA), Debora Serracchiani ha chiarito che ”va considerata il mezzo e non il fine. Il suo compito non deve essere quello di ridistribuire il traffico che esiste tra i vari soci. La NAPA ha un senso solo se è in grado di intercettare nuovo traffico”. Durante il dibattito è emerso il tema delle infrastrutture ferroviarie collegate ai porti e in particolare la questione della movimentazione su rotaia delle merci all’interno delle aree portuali, un tema – come ha rilevato la presidente – che coinvolge il ruolo del Gruppo Ferrovie dello Stato. ”Occorre – ha detto la presidente del Friuli Venezia Giulia – una liberalizzazione vera all’interno dei porti, oggi non c’è un mercato aperto. A Trieste c’è un tentativo in questo senso, che va implementato”.