Attacchi Mar Rosso: Rixi, da dicembre 2023 porti italiani in flessione del 20%
Trieste, uno dei porti più distanti dalla rotta di Buona Speranza praticata in alternativa a Suez, ha registrato a gennaio 2024 -26,5%
Mar Rosso: una petroliera battente bandiera delle Isole Marshall, la Mado, e la regione israeliana di Eilat sono state prese di mira con missili . Lo ha riferito un portavoce militare degli Houthi.
Ieri l’esercito israeliano ha riferito che un “obiettivo aereo sospetto” è entrato dal Mar Rosso, nello spazio aereo israeliano, colpendo un’area aperta nella zona di Eilat, senza fare danni.
Sono questi gli ultimi aggiornamenti su una situazione che ormai imperversa da diversi mesi e che sta mettendo sotto scacco la logistica internazionale, con danni in particolare per gli scali italiani.
Come ha sottolineato il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, in un’intervista al Notiziario della Guardia Costiera, a partire da dicembre 2023 è iniziata una flessione generale dei traffici nei porti italiani in media del 20%.
Attacchi Mar Rosso: flessione del 26,5% per Trieste
Trieste, uno dei porti più distanti dalla rotta di Buona Speranza oramai praticata quale alternativa a Suez da quasi tutti i players internazionali del trasporto marittimo, ha registrato a gennaio 2024 un -26,5% del traffico contenitori e un -50% di avviamenti di lavoratori portuali.
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Rixi ha spiegato che in via preliminare è stato deciso di fare un attento monitoraggio dell’evoluzione della crisi e delle relative conseguenze a carico del settore marittimo-portuale, con un apposito tavolo istituito a margine del Comitato interministeriale per la sicurezza marittima.
Il tavolo consente di avere in tempo reale informazioni e dati utili a giustificare misure di sostegno che sono allo studio.
I provvedimenti in campo
Ad esempio l’ultimo decreto milleproroghe ha stabilito la possibilità di ricorrere ai residui di bilancio delle Autorità di sistema portuale, fino al limite di 2 milioni di euro, a beneficio dei dipendenti delle imprese che svolgono operazioni di servizi portuali e dei soggetti eroganti lavoro temporaneo nei scali. Una misura per fronteggiare il numero minore di giorni lavorativi d’impiego rispetto al periodo pre-crisi.
I sostegni, ha concluso il viceministro, sono misure necessarie, ma hanno efficacia e durata limitata nel tempo. Sono necessarie anche azioni strutturali “che rendano il sistema portuale più resiliente a fronte dell’instabilità. Come detto, a ciò si sta lavorando nell’ambito dell’organica riforma di settore“.