La digitalizzazione e le opportunità per la logistica al centro del convegno Conftrasporto-Federlogistica
Un confronto con tecnici, docenti e istituzioni per dare alle imprese soluzioni e opportunità
Lo sviluppo della digitalizzazione nei trasporti è stato al centro convegno organizzato da Conftrasporto e Federlogistica dal titolo “Digitalizzazione e cybersecurity nel PNRR: opportunità per la filiera logistica”.
Sullo sfondo, la direttiva Nis2 dell’Unione Europea sul tema della sicurezza informatica.
Oggi le imprese sono chiamate da logiche di concorrenza sempre più stringenti a migliorare l’efficienza della gestione della logistica e della supply chain. Quindi consegne più veloci, costi contenuti, minor inquinamento. In questo contesto diventano indispensabili le nuove tecnologie, compresa la robotica, e l’intelligenza artificiale, indispensabili per far fronte alla concorrenza internazionale.
Dall’ordinaria produzione dei documenti ai più complessi sistemi di interconnessione, i vantaggi sono evidenti: anche solo considerando il ciclo del Cmr (il documento di contratto per il trasporto merci internazionale via terra), il digitale fa risparmiare alle imprese, sia in termini di tempo che di denaro, il 60% rispetto al metodo ‘tradizionale’ (fonte Unioncamere).
Soluzioni e opportunità per le imprese
Il presidente di Conftrasporto Pasquale Russo, in apertura dei lavori, ha spiegato che l’intelligenza artificiale rivoluzionerà il mondo dei trasporti e della logistica.
Un quadro però che presta il fianco al rischio di attacchi cyber.
“Conftrasporto ha deciso di mettere insieme le eccellenze italiane per un confronto con tecnici, docenti e istituzioni – ha aggiunto Russo -. L’obiettivo è dare alle imprese soluzioni e opportunità, e continuare il dialogo con la RAM e il MIT per la realizzazione delle misure previste dal PNRR. Bisogna accelerare sul digitale per non restare indietro: le risorse del Piano di Ripresa e Resilienza hanno senso solo se spese presto e bene”.
RAM ha stanziato i fondi per partire:
- 30 milioni, del cosiddetto login center, impegnati per realizzare il nodo centrale di coordinamento tra gli attori del progetto, l’interconnettore tra gli operatori che dovranno poi interfacciarsi con la Pubblica Amministrazione;
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- 45 milioni per potenziare i principali nodi per l’intermodalità e le piattaforme logistiche, in particolare i porti e gli interporti;
- avviso pubblico per le autorità di sistema portuale, con lo stanziamento di 1 milione di euro di fondi ciascuna (16 in totale) per l’implementazione del Port Community System (un sistema informatico aperto e neutrale).
La digitalizzazione della logistica: i fondi del PNRR
Per la digitalizzazione della logistica lo Stato ha messo 250 milioni di euro del PNRR, 175 dei quali da destinare direttamente alle imprese del settore. Obiettivo, aumentare la competitività logistica nazionale realizzando un sistema digitale interoperabile tra attori pubblici e privati. Così si semplificano procedure, processi e controlli, grazie alla de-materializzazione dei documenti e allo scambio di dati e informazioni.
Priorità Cyber security
Per la cyber security, elevata a priorità di investimento, nell’ambito del PNRR sono previsti oltre 623 milioni di euro. Dal 2018 al 2022, gli attacchi informatici a livello globale sono aumentati del 60%; solo in Italia, nel corso del 2022, si è registrato un incremento del 169% rispetto all’anno precedente.
Logistica e Trasporti sono al 3° posto in Italia tra i settori più colpiti.
L’Europa ha messo in campo strumenti nuovi per contrastare l’azione degli hacker: NIS2, la direttiva europea emanata per aumentare i sistemi di sicurezza nei settori essenziali e importanti.
La Direttiva introduce obblighi più rigidi per la reportistica sugli incidenti. Le entità critiche devono ad esempio dare notifica iniziale di un incidente di sicurezza significativo entro 24 ore dal rilevamento, fornire una valutazione iniziale dell’incidente entro 72 ore dal rilevamento, creare un report finale entro un mese dal rilevamento.
Gli Stati membri possono applicare ammende fino a 10 milioni di euro o corrispondenti al 2% del fatturato annuo.