Federauto: difendere il lavoro dei concessionari
A pochi mesi dalla modifica dello statuto di Federaicpa, la storica associazione dei concessionari, e dalla nascita di Federauto abbiamo intervistato il direttore dell’associazione Gian Franco Soranna
T-I: Come si è arrivati a Federauto?
Soranna: Per dare una chiara visuale credo sia necessario seguire quella che è stata l’evoluzione del sistema associativo federale dei concessionari. Tutto nasce alla fine del 1945, quando un nucleo storico di commissionari auto di Milano dà vita al gruppo di lavoro per la costituzione di un’associazione nazionale fra i rappresentanti dell’industria automobilistica italiana. Dal novembre 1945 di strada ne è stata fatta molta. Per oltre un trentennio AICPA ha svolto la sua funzione rappresentando esclusivamente commissionari e concessionari dell’industria automobilistica nazionale.
Nel 1977 l’associazione assume la denominazione FEDERAICPA e, pur conservando le finalità originarie, modifica il suo assetto organizzativo interno: gli aderenti non sono più i singoli concessionari, ma le Associazioni di marca delle imprese concessionarie per la vendita e l’assistenza degli autoveicoli di marche nazionali ed estere.
Venendo ai tempi più recenti, il 26 maggio 2010, durante una storica convention tra i rappresentanti delle Associazioni di marca, la Federazione ha approvato la modifica dello statuto risalente appunto al 1977, prevedendo un assetto organizzativo più snello e funzionale, la nuova denominazione FEDERAUTO (Federazione Italiana Concessionari Auto) e la comparsa di un logo rappresentante un grifone, simbolo della forza e del coraggio dell’antico animale mitologico. Inoltre, per dare valenza e contenuti specifici al settore dei veicoli commerciali e industriali, è stata creata all’interno della Federazione la Divisione FEDERAUTO TRUCKS.
I soci della Federazione sono le Associazioni di marca o loro Unioni costituite da imprese concessionarie per la distribuzione ed i servizi assistenza post-vendita per autoveicoli e motoveicoli che hanno un rapporto contrattuale con i costruttori di autoveicoli e motoveicoli o i propri rappresentanti sul territorio nazionale. Inoltre, la Federazione raccoglie, attraverso il c.d. Gruppo Misto, un rilevante numero di adesioni dirette da parte di concessionarie prive di un punto di riferimento associativo di marca.
Attualmente Federauto è costituita da 22 Associazioni o Unioni di imprese concessionarie, in rappresentanza di circa 4.000 concessionari (autovetture, veicoli commerciali, industriali) che pesano il 6% del PIL nazionale e impiegano direttamente 178.000 persone.
Quali sono e come sono distribuite sul territorio le 127 concessionarie V.I. e autobus associate?
Ad oggi sono associate 13 concessionarie Autobus Iveco, 50 Iveco Veicoli Industriali, 32 Mercedes V.I. 18 Renault Trucks, 14 Volvo Trucks. Sono tutte aziende che fanno parte di reti distribuite in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, in grado di assicurare alla clientela professionale capillarità, prossimità alle aree urbane ed alle arterie di traffico. Bisogna considerare che, per numero di imprese, l’Italia è al secondo posto in Europa, dopo la Germania. Stiamo parlando comunque di imprese fortemente orientate al servizio e con elevata specializzazione.
Quali sono le attività principali della Federazione?
Nell’ambito dell’attività svolta in sede istituzionale nazionale, Federauto è interlocutore accreditato presso la Presidenza del Consiglio, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, dello Sviluppo Economico, dei Trasporti, dell’Ambiente, della Funzione Pubblica e dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. L’attività condotta nel tempo dalla Federazione ha avuto effetti positivi per le imprese concessionarie. Ricordo ad esempio: l’abolizione dell’aliquota IVA del 38% e del superbollo diesel, la riforma del sistema di revisione degli autoveicoli, del regime IVA del margine per i veicoli usati, la semplificazione delle procedure per l’immatricolazione ed il trasferimento di proprietà dei veicoli e la successiva implementazione dello Sportello Telematico dell’Automobilista, l’abolizione dell’autentica notarile sulle prime iscrizioni e sui trasferimenti di proprietà, l’adozione di misure per fronteggiare le frodi fiscali sui veicoli di importazione parallela, i provvedimenti per sostenere il rinnovo del parco circolante.
La Federazione è stata anche parte sottoscrivente di numerosi protocolli di intesa con alcune Amministrazioni centrali dello Stato: il Ministero dell’Ambiente (inquinamento negli 11 maggiori centri urbani; veicoli a metano), il Ministero dei Trasporti (richiami di veicoli difettosi), il Ministero dell’Industria (diffusione di veicoli a carburanti alternativi) e, in tempi recentissimi, con il Ministero dello Sviluppo Economico (veicoli a carburanti alternativi).
Inoltre, in sinergia con Confcommercio – Imprese per l’Italia (Confederazione Generale Italiana delle Imprese, delle Attività Professionali e del Lavoro Autonomo) e le Associazioni dei costruttori di autoveicoli nazionali ed esteri (Anfia ed Unrae), la Federazione partecipa al processo di formazione dei provvedimenti legislativi di interesse del settore rappresentato e alla stesura delle norme di attuazione. Per quanto riguarda i rapporti con l’Unione Europea, Federauto oltre ad avere contatti diretti con numerosi membri del Parlamento Europeo e Servizi della Commissione, si avvale della collaborazione di Confcommercio International.
A livello europeo la Federazione segue il processo di formazione della legislazione comunitaria di interesse per le imprese rappresentate in materia di trasporti, fiscalità, ambiente, mercato interno, tutela dei consumatori e concorrenza e vanta, soprattutto, una forte partecipazione nell’ambito della regolamentazione comunitaria di settore (in particolare dei regolamenti di settore: REC 123/85, REC 1475/95, REC 1400/2002, REC 461/2010). A queste attività, si aggiunge un forte supporto alle concessionarie, diretto a garantire loro una corretta – e a detta dei destinatari – molto qualificata informativa tecnica in materia legislativa.
Quali sono i programmi per i prossimi anni?
Parlando di veicoli di industriali, quello di dare corpo e voce ad un interesse economico importante e qualificato, sia dal punto di vista economico sia sociale. In senso generale rispondo nell’ottica della mia funzione senza, quindi, entrare ne merito di problematiche che toccano altre competenze. Parlando di espansione, devo sottolineare che è preminente l’obiettivo di rafforzare il legame della Federazione con le imprese rappresentate, fornire sempre maggiori supporti alle le associazioni aderenti : il traguardo di FEDERAUTO è quello di riuscire ad intercettare sempre ed al meglio il pensiero dei concessionari.
Rossella Smiraglia