Piano della logistica: ritorno al futuro
Riparte il progetto di un Piano Nazionale della Logistica, abbandonato dal precedente Governo e ripreso ora dal sottosegretario ai Trasporti, e presidente della Consulta per l’autotrasporto e la logistica, Bartolomeo Giachino.
Se volessimo misurare l’interesse nei confronti di questo strumento di programmazione con le presenze, qualitative e quantitative, all’incontro di Roma di oggi, potremmo dire che le premesse sono buone. “Gente in piedi”, come ci segnala anche l’ufficio stampa, e interventi che vanno da Mauro Moretti a Paolo Costa, a Paolo Uggè, Francesco Nerli, Mario Valducci, Luigi Merlo, Fausto Forti, Michele Azzola davanti ad una sala gremita.
Un interesse confermato dalla ressa al banchetto finale, non per la distribuzione di cibo ma per una copia (cartacea) dei “primi elementi” del nuovo Piano. Con una parte della premessa evidenziata in giallo (a mano) “Ora dobbiamo lavorare tutti alla ripresa e la logistica è una delle carte strategiche più importanti per recuperare competitività”. In realtà è quel “tutti” che anche oggi, nonostante la sala gremita, sembra essere mancato. È mancato l’intervento di una parte importante della committenza, la stessa che ha bocciato l’accordo sui costi minimi e che pure il lavoro diplomatico del ministero ha cercato di recuperare, anche a convegno iniziato.
La sfida di questo Piano, curato anche questa volta da Rocco Giordano, alla guida di un Comitato Scientifico composto da molti esperti del settore, è quindi duplice: da un lato quello di essere un piano operativo e non un “libro bianco” europeo pieno di sogni, dall’altro essere lo strumento per recuperare quel clima di concertazione che fin dalle prime battute del tavolo di confronto avviato lo scorso anno è sempre stato l’obiettivo -per alcuni ambizioso- del Governo.