Autotrasporto: via libera alle nuove norme
Con l’approvazione da parte della Camera del decreto Tirrenia e dei collegati emendamenti sull’autotrasporto giunge a conclusione un iter cominciato con l’istituzione, da parte del sottosegretario ai Trasporti Giachino, del tavolo di confronto tra associazioni di categoria, committenza e Governo. Un confronto partito alla fine dello scorso anno e che i lettori di Trasporti-Italia.com possono ritrovare nella cronaca puntuale che il nostro portale ha dedicato in questi mesi agli eventi (basta andare a ritroso tra gli articoli contenuti nella sezione “autotrasporto”), a partire dalla firma dell’intesa per scongiurare il fermo e istituire il tavolo dei primi giorni di dicembre.
Il testo del decreto contiene una serie di norme frutto dell’ultimo accordo tra Governo e associazioni di categoria dell’autotrasporto, mentre la committenza è rimasta su posizioni più rigide e critiche rispetto ad alcuni provvedimenti come i costi minimi per l’autotrasporto.
Per il sottosegretario Giachino il Governo ha mantenuto tutti gli impegni attraverso un provvedimento che ”non solo ha evitato il blocco dei tir, ma garantirà anche al Paese la pace sociale attraverso un migliore riequilibrio commerciale tra autotrasporto e committenza”. Un obiettivo che consente ora a Giachino di concentrarsi sul nuovo Piano Nazionale della Logistica, di cui qualche giorno fa sono state presentate le linee guida, e di ricucire il rapporto con la committenza e il mondo degli industriali.
Positiva anche la reazione delle associazioni di categoria, sintetizzata dal presidente di Fai-Conftrasporto Paolo Uggè.
“Il mondo dell’autotrasporto italiano potrà finalmente raccogliere i frutti di un’intesa che ha visto la condivisione di realtà associative che rappresentano milioni di imprese, aprendo una fase nuova dove al centro c’è la sicurezza – commenta Uggè -. Le nuove norme, assicurando trasparenza, tracciabilità e legalità nelle operazioni di trasporto, garantiranno, infatti, maggior sicurezza per i cittadini consumatori, senza limitare la libertà imprenditoriale”.
FdB