Chiusura del Monte Bianco dopo il Frejus, a rischio export e autotrasporto, l’appello di Paolo Uggè FAI-Conftrasporto
FAI-Conftrasporto, rivedere il protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi
La chiusura del Monte Bianco dopo il Frejus sta creando una situazione critica per l’autotrasporto italiano, l’intero settore logistico mettendo a rischio l’export.
Dopo la prolungata chiusura del Frejus, dal 2 settembre 2024 anche il Traforo del Monte Bianco chiude per 15 settimane, creando problemi alle imprese italiane che dipendono dal trasporto su gomma per il commercio con il resto d’Europa.
Chiusura Monte Bianco, una minaccia per l’export , l’autotrasporto e la logistica
L’Italia è una nazione fortemente dipendente dal trasporto su gomma, con la maggior parte delle merci che viaggia attraverso i valichi alpini per raggiungere i mercati europei.
Con la chiusura del Monte Bianco, la situazione si aggrava ulteriormente, mettendo a rischio l’intera catena di approvvigionamento e l’export del nostro paese. “Al peggio non c’è mai fine”, afferma Paolo Uggè, presidente di FAI-Conftrasporto. “L’autotrasporto italiano cosa dovrebbe fare? Che piaccia o meno, le merci vengono ancora trasportate per la quasi totalità via gomma!”
Intervento necessario da parte dell’UE e del governo italiano
La chiusura del Monte Bianco dopo il Frejus potrebbe portare a una paralisi degli scambi commerciali tra l’Italia e i suoi partner europei, accentuando i problemi già esistenti al Brennero. Grazie all’impegno dei parlamentari europei Carlo Fidanza, Paolo Borchia, Massimiliano Salini e Pierfrancesco Maran, la Commissione Europea è intervenuta nel mese di agosto sulla necessità di riaprire il Frejus. Tuttavia, la chiusura del Monte Bianco rappresenta un’ulteriore sfida che richiede un intervento immediato e coordinato.
Rivedere il protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi
La chiusura del Monte Bianco dopo il Frejus mette in luce l’urgenza di rivedere i contenuti del protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi. Un accordo che, sebbene nato con buone intenzioni di tutela ambientale, potrebbe necessitare di aggiornamenti alla luce delle esigenze economiche e logistiche attuali. “Siamo pronti a contribuire portando la voce delle imprese dell’autotrasporto e della logistica”, dichiara Uggè, sottolineando la disponibilità del settore a dialogare per trovare soluzioni praticabili.
FAI-Conftrasporto chiede incontro urgente con le autorità per la chiusura del Monte Bianco
Alla luce di questa emergenza, FAI-Conftrasporto ha chiesto un incontro urgente con i vice premier e ministri Antonio Tajani e Matteo Salvini, nonché con il commissario europeo ai Trasporti. L’obiettivo è quello di scongiurare una crisi che potrebbe avere conseguenze devastanti. Non solo per il settore dell’autotrasporto e della logistica, ma per l’intera economia italiana.
La chiusura del Frejus e del Monte Bianco rappresenta una minaccia concreta per l’export italiano e per la continuità delle attività commerciali con il resto d’Europa. È indispensabile un intervento rapido e deciso da parte delle istituzioni italiane ed europee. E’ necessario evitare che questa situazione si trasformi in una crisi economica di vasta portata.
FAI-Conftrasporto è pronta a fare la sua parte per difendere le imprese italiane e l’economia nazionale.
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