Pedaggi: stop anche dal Consiglio di Stato
Il Consiglio di Stato ha confermato il blocco degli aumenti dei pedaggi nel Lazio deciso qualche settimana fa dal Tar di Roma. È stato infatti respinto il ricorso contro il provvedimento del Tar proposto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dall’Anas e da diversi enti locali. Nel Lazio quindi non ci saranno gli aumenti decisi con la manovra economica a favore dell’Anas, per tagliare la spesa del Ministero dell’Economia nei confronti dell’azienda controllata, aumenti che in realtà erano stati congelati dall’Anas già dallo scorso 4 agosto. Prima di quella data gli aumenti, da 1 a 2 euro, secondo la classe di pedaggio, erano stati pagati ai 26 caselli della rete autostradale che si interconnettono con le superstrade e i raccordi Anas, fra cui il Gra di Roma. Gli 83 milioni di euro che l’Anas aveva stimato di incassare nella seconda meta’ di quest’anno (200 milioni nel 2011) dagli automobilisti saranno recuperati con un taglio lineare alle risorse previste per i ministeri, secondo quanto stabilito dal Consiglio dei ministri.Secondo Federconsumatori, lo stop agli aumenti dei pedaggi autostradali comporterà, per le famiglie, un risparmio medio di 60 euro l’anno ed eviterà ai cittadini maggiori esborsi sia indirettamente, attraverso le ripercussioni sui prezzi dei beni di largo consumo (quasi tutti trasportati su gomma), sia direttamente, scongiurando ai pendolari un ‘salasso’ di almeno 50 euro al mese. Il mondo dell’autotrasporto ribadisce però l’importanza di garantire la sicurezza e la manutenzione delle strade.“La logica di questi aumenti non era sbagliata, in quanto faceva ricadere sugli utilizzatori delle strade, e non su tutti i cittadini, i costi legati alla manutenzione e alla sicurezza – afferma a Trasporti-Italia.com Paolo Uggè, presidente di Fai-Conftrasporto -. Si tratta di una logica che lo stesso mondo dell’autotrasporto ha accettato da tempo e che garantirà in futuro un alto livello di efficienza e di sicurezza delle arterie stradali. Efficienza e sicurezza che il mondo dell’autotrasporto chiede e che è disposto a pagare”.