Scioperi: confermato il fermo del 19 marzo di bus, tram e metro
“Confermato lo sciopero del trasporto pubblico locale di 24 ore programmato per mercoledì 19 marzo”. E’ quanto hanno riferito le organizzazioni sindacali al termine del tavolo al Ministero dei Trasporti sulle problematiche relative al rinnovo del CCNL nel Trasporto pubblico locale, “non avendo ricevuto risposte dalle associazioni datoriali, nonostante l’impegno del Governo”.
Il Segretario Nazionale della Mobilità Uiltrasporti Salvatore Ottonelli a seguito dell’incontro, ha dichiarato: “E’ positivo l’impegno da parte del Governo manifestato dai Ministri alle Infrastrutture e Trasporti Lupi e al Lavoro Poletti a cercare di trovare una soluzione al rinnovo contrattuale fermo ormai da sei anni e ad accelerare il processo di riforma del settore. In una situazione di impossibilità ad incrementare le risorse – continua Ottonelli – destinate al Trasporto pubblico locale potrebbe essere percorribile la soluzione emersa di trovare forme di finanziamento indirette come ad esempio lo sblocco dei crediti vantati dalle aziende nei confronti della pubblica amministrazione. Nonostante ciò, in assenza di fatti concreti che prefigurino una conclusione rapida della trattativa appare difficile poter scongiurare lo sciopero di 24 ore previsto per il 19 marzo p.v”.
“È stata preziosa la presenza contemporanea dei due Ministri dei Trasporti e del Lavoro Maurizio Lupi e Giuliano Poletti all’incontro di oggi, anche se resta incomprensibile che non siano state convocate le Regioni per risolvere un problema che è ormai incancrenito da anni”, ha detto Giovanni Luciano, Segretario generale della Fit-Cisl commenta l’esito dell’incontro al Mit con i due Ministri e le parti sociali Filt-Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e UglTrasporti e datoriali Asstra e Anav.
“Nonostante le buone proposte di Lupi sull’eventualità di un ristoro economico al sistema delle aziende del tpl attraverso il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione – prosegue Luciano – le associazioni datoriali Asstra e Anav continuano nel loro arroccamento su comode posizioni di rendita irresponsabile, perché lo sciopero peserà solo su cittadini e lavoratori del tpl. A questo punto – afferma il Segretario generale – chiediamo che le amministrazioni locali detraggano dai contributi dovuti alle aziende il doppio dell’importo complessivo che pagheranno i lavoratori scioperanti, sia per equità col sacrificio dei dipendenti che per il disagio che produce la comoda ostinazione delle associazioni datoriali nel tenere bloccato un rinnovo contrattuale dovuto da sette anni. Questa continua melina la dice lunga sulle reali intenzioni di Asstra e Anav – conclude Luciano – Se pagassero anche le aziende, probabilmente vedremmo un altro film. Auspichiamo che la riforma in cantiere al Mit spazzi via questo sistema di comoda rendita”.