Autotrasporto e Its: arriva LOG.I.CO. il dispositivo che rileva il carico
Un dispositivo in grado di rilevare il volume di carico all’interno di un autocarro. Si chiama LOG.I.CO. (LOGistics Intelligent COntroller) e lo ha realizzato l’azienda lombarda di consulenza informatica Maxwell Industries, in collaborazione con l’Università degli studi di Milano, Facoltà di Informatica. Il prototipo è stato ideato e realizzato soprattutto pensando alla distribuzione urbana delle merci.
La redazione di Trasporti-Italia ha incontrato il project manager Massimiliano Bellino della Maxwell Industries, per avere maggiori informazioni circa il funzionamento del prototipo e il suo futuro.
– Come funziona materialmente il prototipo?
“Il LOG.I.CO. (LOGistics Intelligent COntroller) è un sistema che permette di monitorare e rilevare in tempo reale il carico di un autocarro dall’interno del cassone. Una fitta rete di sensori acquisisce le aree libere e quelle occupate, calcola anche le altezze d’ingombro e restituisce valori quali area occupata, volume occupato, aree libere e percentuale di riempimento. Il tutto viene inviato ad un server “CLOUD” dove i dati vengono storicizzati e elaborati. La parte relativa agli algoritmi è stata sviluppata dal team della Facoltà di Informatica della sede di Crema”.
– Dove pensate possa avere maggiore applicazione?
“Per la city logistics, il così detto “ultimo miglio” delle merci: tutto l’insieme delle complesse operazioni di trasporto e logistica che avvengono nei centri urbani entro un raggio di 50 km per l’esattezza. Per esempio la city logistics riguarda anche la distribuzione urbana delle merci in filiere anche diverse (agro-alimentare, farmaceutici, abbigliamento, ecc.) ovvero tutto ciò che serve a vivere in un centro urbano e a trovare il prodotto giusto, nel posto giusto, nel momento giusto e perché no, al prezzo giusto.Dal 2011 l’autocarro prototipo sta circolando, abbiamo passato diversi mesi di quell’anno a raccogliere dati e ad inviarli ad un server per poterli analizzare con calma in un secondo momento, siamo ancora a livello di prototipazione. Auspichiamo che presto si possa passare ad una fase sperimentale e magari anche a quella industriale”.
– Quali problematiche del mondo dell’autotrasporto potrebbe aiutare a risolvere?
“Il LOG.I.CO. è nato per la city logistics, in merito alla tassazione sappiamo che la Comunità Europea è orientata, attraverso le linee guida enunciate nel Libro Bianco sui Trasporti ed. 2011, a far pagare chi “usa” e chi “inquina”, nei parametri di tassazione però abbiamo visto che si prendono in considerazione solo le caratteristiche tecniche dell’autoveicolo e la classe ambientale, dal nostro punto di vista sarebbe corretto introdurre anche il parametro inerente al riempimento dell’autocarro, chi circola vuoto pagherà di più di chi, invece, viaggia sempre carico.
Altra questione è quella riguardante il cabotaggio abusivo (o sleale) che usa come leva competitiva la differenza di salario degli autisti dell’est Europa rispetto a quelli italiani, senza realmente preoccuparsi dell’efficienza di un trasporto. Esistono tantissimi casi in cui camion partono vuoti dall’est europeo e arrivano in Italia in questo stato, percorrendo anche parte del paese in questo stato: una grave inefficienza che genera esternalità negative che vengono pagate da tutti noi.Sappiamo che attualmente si sta lavorando all’utilizzo di sistemi di localizzazione satellitare per arginare il fenomeno del cabotaggio, ecco secondo noi il LOG.I.CO sarebbe la ciliegina sulla torta. Ma non solo: provate ad immaginare autocarri che montino di serie questi sensori, si conoscerebbe lo stato del carico sempre in tempo reale e grazie alla telematica un possibile cliente dell’autotrasportatore potrebbe allocare quella risorsa, risparmiando. E’ vero che si potrebbe costruire lo stesso scenario anche partendo dai dati contenuti nella “lettera di vettura” ma questi sono spesso imprecisi, invece questo strumento è in grado di certificare al cm gli spazi occupati e quelli ancora liberi. Qualcuno ci ha già detto, un’inutile complicazione, lo dissero anche per il GPS”.
– Come pensate che si potrà diffondere? Quali soggetti del mondo dell’autotrasporto vorranno/potranno farne uso secondo voi?
“Questo è un prototipo, il sistema può e deve ancora essere migliorato, possono utilizzarlo tutti gli attori del trasporto e della logistica, volendo un sistema del genere può essere inserito anche nei carri ferroviari o nei container, in qualsiasi parallelepipedo che può trasportare merci. Prima della sua diffusione, come detto in precedenza bisogna fare una sperimentazione, con autocarri che circolano su strada tutti i giorni, raccogliendo dati e migliorando il progetto, è presto pensare a come poterlo diffondere, i soggetti interessati potrebbero essere i costruttori e gli allestitori, gli installatori potrebbero essere gli autoriparatori carrozzieri, sicuramente parlandone si creerà un pò di sana curiosità e anche qualche critica che sarà la benvenuta perché ci permetterà di migliorare il progetto. Ovviamo cerchiamo collaborazioni con autotrasportatori per iniziare la fase due della sperimentazione. Questa può essere un opportunità per tutto il paese : sviluppatori software per integrazione , autotrasportatori e tutta la filiera della logistica”.
– Quale tipo di bando avete usato per la realizzazione?
“Abbiamo utilizzato il bando FIMSER di Regione Lombardia, il quale prevedeva una quota del 50% a fondo perduto ed una quota a restituzione, la nostra azienda – Maxwell Industries – è parte di un gruppo di aziende che ha realizzato un progetto molto più ampio, orientato all’ottimizzazione dell’autotrasporto di merci su strada”.