Merci su ferro, Fercargo: no all’aumento del costo del pedaggio
“E’ assurdo ed inspiegabile l’atteggiamento del Governo nei confronti del trasporto merci su ferro, con il Decreto Competitività si infligge il colpo di grazia ad un intero settore, provocando la chiusura di parecchie aziende”. E’ quanto sottolineato in una nota dal presidente d Fercargo Giacomo Di Patrzi, riguardo all’incremento del costo del pedaggio a carico delle imprese del trasporto merci ferroviario, previsto dall’articolo 29 del decreto Competitività in conversione al Senato.
“L’emendamento del Governo all’art. 29, presentato nelle ultime ore, non risolve il problema – ha continuato Di Patrizi – in quanto si limita a posticipare gli effetti di qualche anno e offre uno sconto minimo ai destinatari dell’incremento tariffario”.
Confetra ha precisato che “il cargo ferroviario non accetterà di farsi carico degli aggravi dei costi energetici che dovrebbero gravare su tutti gli utenti della rete ferroviaria, compreso il trasporto pubblico locale e i traffici transfrontalieri”. E il presidente Nereo Marcucci ha affermato che “una scelta diversa sarebbe discriminatoria, qualificabile anche come aiuto di stato e porterà inevitabilmente ad un contenzioso anche a livello europeo”.
Anche Assologistica si è espressa sul tema chiedendo al Governo “di cassare questa disposizione”. Il presidente dell’associazione, Carlo Mearelli, ha evidenziato che “anche il dispositivo paventato di prevedere l’aumento del 30% del costo dell’energia elettrica spalmato su tre anni non è una risposta accettabile, perché cancella la capacità competitiva e programmatoria del trasporto intermodale su ferro in Italia”.