Merci su ferro, Fercargo: la norma sul pedaggio penalizza le aziende private italiane
“Il Ministero dello sviluppo economico ha promosso e fatto passare in Commissione Industria del Senato un emendamento che salva dall’enorme incremento del prezzo dell’energia elettrica il “traffico transfrontaliero”, ovvero i treni merci che hanno origine o destino all’estero”. Lo sottolinea il presidente di Fercargo Giacomo Di Patrizi, in merito all’aumento del costo del pedaggio a carico delle imprese del trasporto merci ferroviario, previsto dall’articolo 29 del decreto Competitività in conversione al Senato.
Di Patrizi spiega che “fra le imprese aderenti a Fercargo, sono le imprese italiane a subire gran parte dell’incremento tariffario, lo stesso risulta maggiore rispetto alla originaria formulazione della norma. In questo modo le aziende sono costrette alla sicura chiusura, in quanto dai conteggi effettuati, l’impatto della norma corrisponde ad un incremento di tutti costi aziendali tra il 9,7 e l’11,6%”. Il presidente di Fercargo evidenzia che questa norma “decreta la fine di tutto il traffico merci ferroviario domestico, togliendo per chiunque qualsiasi opportunità e convenienza nell’effettuare trasporti su ferro nell’ambito del territorio italiano, impedendo di fatto a tutte le altre imprese ferroviarie possibilità di sviluppo e crescita”.
E chiede al Governo “di prendere in mano la situazione ed intervenire immediatamente per porre fine a questa vicenda e fare l’unica cosa giusta, equa e sensata, ovvero, togliere a tutto il traffico merci, senza distinzione alcuna, l’incombenza dell’aumento del costo dell’energia elettrica”.