Sicilia: i pendolari contro i tagli di Trenitalia
In Sicilia continuano le proteste contro i possibili tagli di Trenitalia a partire dal 12 dicembre. Scongiurata, per il momento, la scomparsa di quattro coppie di Ic Notte (Roma-Palermo-Roma e Roma-Siracusa-Roma), il Comitato Pendolari Siciliani segnala la permanenza di tre problemi ancora da risolvere. Si tratta della sottoscrizione del contratto di servizio tra Regione e Trenitalia, dei tagli ai treni regionali e dei paventati rincari ferroviari. La firma del contratto salverebbe 50 convogli in tutta la Sicilia dove, dagli attuali 11 milioni di km/treno, col nuovo orario potrebbero sparire 330 mila km/treno, cioè il 3 per cento dei collegamenti.
E’ bene ricordare – come peraltro puntualizzano i pendolari siculi – che i tagli operati dal Governo ai fondi per il tpl provoca un aumento delle tariffe (contro cui i consumatori hanno già dichiarato battaglia) e vanifica, in un certo senso, le garanzie offerte dai contratti ‘6+6’ di Trenitalia
“In Sicilia – sostiene il Comitato Pendolari Siciliani – desideriamo fare presente che, al danno delle poche infrastrutture disponibili, dei tempi di percorrenza sempre più lunghi, del materiale rotabile sempre più vetusto, si aggiunge la beffa di dover pagare un costo di trasporto più alto per un servizio che non assicura una mobilità sostenibile e l’efficienza e l’efficacia del trasporto stesso. A questo punto, occorre mandare un messaggio forte e chiaro ai nostri rappresentanti politici siciliani affinché intervengano in maniera decisa presso il Governo nazionale”.
Da segnalare, infine, che anche la soppressione dei treni a lunga percorrenza per il Continente penalizza i pendolari dell’isola, perché fino a poco tempo fa Trenitalia consentiva il loro utilizzo su brevi tratte anche come collegamenti regionali, in qualche caso aggiungendo una carrozza apposita.
Vincenzo Foti