Incidenti: in diminuzione anche per i veicoli pesanti
Il Rapporto Aci-Istat sull’incidentalità stradale e la localizzazione, presentato ieri mattina a Roma, sui dati 2009 con riferimento ai veicoli coinvolti negli incidenti sulla rete primaria, evidenzia una diminuzione del 18,5% dei veicoli commerciali e/o industriali, un dato positivo ma che rallenta rispetto ai progressi dell’anno precedente (che aveva registrato un calo del 21,5%).
Da sottolineare la pericolosità degli incidenti che interessano i mezzi pesanti in particolare per l’altro soggetto coinvolto: se si guarda ai soli incidenti mortali, i veicoli pesanti risultano essere il 32,5% in autostrada e il 14,5% sulle altre strade.
Dal rapporto è emerso che complessivamente, nel 2009, le vittime di incidenti stradali si sono ridotte del 10,3%, passando da 4.725 a 4.237.
Risultati positivi in materia di sicurezza stradale sono avvalorati dal numero dei sinistri, diminuiti dell’1,6% (215.504 contro i 218.963 del 2008; 590 al giorno) e dei feriti, che sono passati da 310.745 a 307.258 (-1,1%; 842 al giorno). Tra il 2001 e il 2009 i morti hanno subito una flessione del 40,3%: rispetto all’obiettivo europeo 2010 (ridurre la mortalità stradale del 50%), l’Italia sale al decimo posto nella lista dei paesi più virtuosi dell’Ue a 27.
Le principali cause di incidente sono state il mancato rispetto delle regole di precedenza (17,5%), la guida distratta (15,7%) e la velocità elevata (11,5%). Tre incidenti su quattro sono avvenuti tra due o più veicoli, mentre il 24,8% riguardava veicoli isolati. Il più ricorrente è stato lo scontro frontale-laterale (35,3%) che ha causato 1.071 morti (25,3%) e 112.165 feriti (36,5%), seguito dal tamponamento (38.995 casi, con 382 morti e 64.706 persone ferite). L’investimento di pedone ha rappresentato l’8,6% dei sinistri.