Merci: bene Ferrobonus, ma più efficacia a incentivi
Come migliorare l’efficacia degli incentivi al trasporto merci su rotaia. Ecco la questione posta dal seminario che ha aperto oggi, presso la Facoltà di Ingegneria della ‘Sapienza’ a Roma, la seconda giornata del forum internazionale Mercintreno. Al tema ha accennato ieri il capo delle Fs Mauro Moretti: “Quando sono arrivato io, nel 2006, la Divisione Cargo di Trenitalia aveva poco più di 900 milioni di euro fatturato, mentre le perdite ammontavano a oltre 700 milioni. Il piano industriale vedeva l’85% del traffico smistato in 70 terminali e il 15% nei restanti 600 terminali, con un’evidente insostenibilità economica. Poi, c’è uno sbilanciamento tra strada e ferrovia: tanto più basso è il costo del trasporto su strada tanto più questo risulta conveniente e il traffico aumenta”.
Dunque, è come sempre un problema di risorse. Il meccanismo del Ferrobonus, salutato con grande speranza da tutte le associazioni del settore, non riesce ancora a far uscire il trasporto merci dalla sua impasse, probabilmente anche per motivi di crisi economica globale. Va ribadito però – ed è stato fatto anche oggi – che il contributo di 2 euro a chilometro è solo un punto di partenza (e non manca il sospetto gli incentivi elargiti al gommato siano eccessivi o male utilizzati). Secondo Assofer gli incentivi alla ferrovia devono invece essere congrui, duraturi nel tempo e organizzati in modo strutturale. Occorrerebbe inoltre distribuirli in modo coordinato, rispettando l’obiettivo fondamentale (trasferire i prodotti dalla strada alla rotaia), preservando il mercato e sostenendo la liberalizzazione. Nell’anno 2010 per il trasporto merci sono stati erogati 700 milioni di euro a favore della gomma e 25,7 milioni alla rotaia. Eppure, a livello di costi per la collettività, la ferrovia vince: per trasportare 900 tonnellate di merce su un percorso di 350 chilometri ci vogliono 11.025 euro su strada e 4.725 per ferrovia. Poco più di un terzo. La definitiva maturazione del Ferrobonus come valido sostegno alle merci in treno passa dunque attraverso una corretta competitività modale, considerando tutte le tipologie di trasporto (intermodale, trasbordato, carro singolo), investendo nell’acquisto di carri e locomotive, costruendo raccordi e terminali. E soprattutto, garantendo alle imprese il più completo accesso alla rete ferroviaria.
Vincenzo Foti