Natale 2010: rivive il trenino elettrico
La fabbrica tedesca Märklin, nota in tutto il mondo per i suoi modelli di treni elettrici, è salva. Da qualche giorno è stato infatti approvato un piano di risanamento che dovrebbe permettere all’azienda, da tempo sull’orlo della bancarotta, di risollevarsi. L’assemblea dei creditori, riunita a Göppingen, vicino Stoccarda, ha votato quasi all’unanimità (l’ok è arrivato dal 99,8% dei 1349 creditori) un piano che consente alla Märklin di rimborsare solo un terzo dei suoi debiti, che ammontano a a 90 milioni di euro. Le banche, invece, dovrebbero arrivare a ottenere la metà dell’impegno. L’azienda, che per generazioni ha accompagnato bimbi e papà entusiasti di trenini, aveva annunciato la sua insolvenza il 31 marzo 2009, nel 150esimo anno d’esistenza, ma già dal 2004 era in perdita. Negli ultimi mesi, oltre 400 dipendenti, fra cui manager e consulenti, sono stati licenziati. Ridotta, inoltre, la gamma dei prodotti, ma la produzione, almeno in parte, è stata riportata dalla Cina all’Europa.
E’ ancora dunque possibile per tutti, nel mondo ipertecnologico di oggi, dal nonno al nipotino, essere rapiti dalla magia delle ferrovie in miniatura. E’ una magia che non ha confini nazionali, perché i trenini esistono e vengono ammirati quasi in ogni angolo del pianeta. In termini statistici, il modellismo ferroviario non è di molto inferiore a certe passioni universalmente condivise, come la pesca o il calcio. In fondo, il trenino elettrico è stato un passaggio obbligato nell’infanzia di tutti. La riproduzione dell’esercizio ferroviario poi è un’azione mentale complessa, perché a differenza del modellismo navale o aereo coinvolge sia i mezzi che l’infrastruttura. La prima difficoltà è infatti costruire un plastico dove accogliere binari, stazioni, case, ponti, paesaggi vari; l’altra è quella di dare un senso alla riproduzione facendo viaggiare i treni secondo un preciso scenario geografico, o riferendosi a una determinata linea ferroviaria, o ancora a una certa epoca storia (per esempio il vapore). Il fascino dei trenini è insomma ancora vivo e lo si può notare dalle numerose mostre fermodellistiche, dalla crescita del numero di associazioni fra appassionati, dal generale senso di riscoperta di un settore che non cessa di dare emozioni.
Vincenzo Foti