Le proposte di Unatras per l’autotrasporto in Europa
Unatras ha inviato quattro proposte ai ministeri dei Trasporti e del Lavoro per modificare la direttiva comunitaria che si occupa dell’organizzazione dell’orario di lavoro degli autisti. La direttiva ha istituito un limite di ore lavorabili dai cosiddetti “lavoratori mobili” che prima erano esentati da tale regolamentazione.
Secondo Amedeo Genedani, presidente Unatras, la norma Ue ha causato effetti secondari negativi, tra cui la riduzione del salario, la penuria di conducenti e il calo della redditività delle imprese. “La direttiva – scrive Genedani – non ha affatto contribuito ad avvicinare le condizioni di concorrenza all’interno della UE. Le vicende del salario minimo e quelle del cabotaggio illegale nonché del distacco trasnazionale lotestimoniano. L’attuale sistema di controlli e ispezioni presso i conducenti prese nta carenze sia sulla strada sia in azienda”.
Le questioni più importanti da affrontare, secondo Unatras, sono: la cooperazione tra le autorità nazionali che devono assicurare il pagamento delle sanzioni ai vettori stranieri; il chiarimento delle definizioni di orario di lavoro e di tempo dedicato; l’esclusione dei lavoratori autonomi dall’applicazione della direttiva; la creazione di una normativa integrativa tesa a rafforzare la cooperazione amministrativa tra gli Stati membri e che promuova lo scambio di informazioni e buone pratiche.
Ecco le quattro proposte di Unatras, che partono dal superamento dell’attuale direttiva:
– Creazione di uno status specifico per i “lavoratori mobili” all’interno dei confini comunitari, definizione che comprende anche gli autisti che operano nel trasporto internazionale. Questo nuovo regime deve comprendere un salario minimo uguale in tutta l’Unione e un’unica copertura di sicurezza sociale.
– Istituzione di un registro europeo obbligatorio e nominativo nonché trasparente dei conducenti con ruolo sociale armonizzato (remunerazione e previdenza sociale). Lo strumento faciliterebbe le ispezioni che sarebbero possibili semplicemente verificando l’applicazione dello “status” e quindi la corretta concorrenza tra aziende europee, con la conseguenza di una migliore tutela dei diritti sociali dei lavoratori oltre che con un più efficace e soprattutto uniforme rispetto delle regole per quanto riguarda l’applicazione dei regimi pensionistici e previdenziali obbligatori. Il registro potrà, per quanto riguarda il nostro Paese, essere integrato con il REN e con la nuova “white list” delle imprese che si sta costituendo presso il Comitato Centrale dell’Albo.
– Introduzione una deroga al regolamento (CE) n. 883/2004, che affermi, in caso di distacco /somministrazione dei lavoratori che effettuano operazioni mobili di autotrasporto, l’applicazione del sistema di sicurezza sociale unico europeo.
– Creazione di un’Agenzia europea per il trasporto stradale che avrebbe il compito di garantire l’applicazione e l’interpretazione uniforme delle norme comunitarie in tutti gli Stati membri.