Usa: il Servizio Postale rinnova il parco veicoli
Case automobilistiche al lavoro per aggiudicarsi l’appalto da circa 6 miliardi di dollari, per realizzare 180 mila nuovi veicoli del Servizio Postale degli Stati Uniti. Come recentemente indicato in un articolo del New York Times, le compagnie consegneranno entro la metà di questo mese la documentazione informativa per stabilire se siano “qualificate” a presentare un’offerta. Quelle che risulteranno idonee, dovranno mettere a punto i progetti entro l’estate. A quel punto gli ufficiali postali sceglieranno due o tre versioni e i produttori realizzeranno dei prototipi entro i successivi sei mesi.
I veicoli saranno testati dagli operatori postali nelle situazioni quotidiane al fine di stabilire il vincitore e la nuova flotta dovrebbe diventare operativa nel 2018. I caratteristici furgoni bianchi delle Poste sono stati concepiti e costruiti per un’epoca ormai lontana: molti risalgono addirittura agli ultimi anni Ottanta. Non hanno dispositivi di antibloccaggio freni, airbag, aria condizionata e, aspetto più importante, sono troppo stretti per contenere il crescente numero di pacchi postali che i vettori devono consegnare a seguito dell’incremento del commercio on-line.
Proprio per rispondere a questi cambiamenti, il Servizio Postale ha annunciato che sostituirà la propria flotta di furgoni postali con veicoli di nuova generazione. L’obiettivo è sfruttare le ultime tecnologie, migliorare l’efficienza dei carburanti e riuscire a competere alla pari con i corrieri privati.
I nuovi veicoli: equipaggiamenti, tecnica e design
Sebbene i costruttori rifiutino di divulgare i dettagli dei loro progetti, le caratteristiche del furgone postale del futuro emergono sulla base delle richieste avanzate dal Servizio Postale degli Stati Uniti.
Il cambiamento più grande sta nel principio che i guidatori dovranno potersi muovere in piedi nel vano di carico. Con la crescita del commercio on-line, infatti, i postini consegnano sempre più pacchi – non solo buste – e hanno bisogno di più spazio nel retro dei veicoli per stoccare le scatole e muoversi attraverso le pile. Per questa ragione, il Servizio Postale ha chiesto ai costruttori di mettere a punto un corpo del furgone completamente chiuso e porte laterali scorrevoli per ottimizzare lo spazio, prevedendo scaffalature e macchinari di smistamento per facilitare l’accesso ai pacchi durante le consegne ed evitare ai postini di aggirarsi tra le pile scavalcando gli scatoloni.
Dotazioni di questo tipo si rendono necessarie a seguito dell’incremento delle consegne: solo nel mese di dicembre pari a 524 milioni di pacchi, il 18% in più dell’anno precedente. Alcuni cambiamenti mirano semplicemente a portare i furgoni in linea con gli standard correnti: equipaggiamento con airbag, videocamere nel retro per agevolare i parcheggi, sistemi di allarme, sedili ergonomici e superfici antiscivolo.
I veicoli sono spesso soggetti a guasti e non è raro per i postini rimanere bloccati in strada aspettando un rimorchio o la riparazione del veicolo. É ormai difficile anche trovare i pezzi di ricambio.Uno degli obiettivi è tenere i postini più sicuri in caso di incidenti. Gli attuali furgoni alla fine della giornata vanno soggetti a sbilanciamento, quando si svuotano progressivamente e un nuovo design con una distribuzione migliorata dei pesi aiuterebbe in questo senso. Fondamentale anche migliorare l’efficienza dei veicoli rispetto al rifornimento. Nel 2014 il Servizio Postale ha speso 539 milioni di dollari solo per il carburante. La competizione è aperta a motori alternativi, ibridi, a gas naturale o elettrici, in caso i costruttori riescano a dimostrare che possano garantire gli stessi risultati dei motori a combustione.
Il mercato e le case automobilistiche
Il contratto è una potenziale manna per i costruttori di auto, che hanno significativamente rimesso mano alle loro flotte di veicoli commerciali negli ultimi anni.“Ottenere il contratto del Servizio Postale potrebbe giustificare il costo di sviluppare per intero una linea di nuovi modelli” afferma Karl Brauer, analista di Kelley Blue Book, società californiana di ricerca automobilistica e valutazione dei veicoli, aggiungendo che serve circa 1 miliardo di dollari per mettere a punto un nuovo veicolo.
Secondo Brauer la forte spinta sul mercato dei veicoli commerciali da parte di Ford, Fiat Chrysler e Nissan, entrate in competizione negli ultimi anni con Mercedes-Benz, potrebbe far sì che queste case adattino una delle loro piattaforme di produzione per i veicoli postali. Brauer ammette che il Servizio Postale “potrebbe essere propenso a scegliere un costruttore nazionale, sebbene l’aspetto sarà secondario rispetto alle considerazioni sui costi”.
Da parte loro, i costruttori non si sbottonano molto riguardo la partecipazione alla procedura per aggiudicarsi il contratto di fornitura. Un portavoce di Fiat Chrysler ha detto che la compagnia sta revisionando i dettagli forniti dal Servizio Postale ma “oltre ciò nessun altro commento”.
General Motors fa sapere che “sono nella fase iniziale del processo esplorativo di potenziali soluzioni” per i veicoli postali. Ford Motor dichiara solo di essere in grado di mettere a punto “soluzioni su misura per incontrare un’ampia varietà di bisogni delle flotte commerciali”.
Adelina Maddonni