Autotrasporto e sicurezza: Dekra lancia il progetto contro gli angoli ciechi
In Italia si stima che ogni anno a fronte di 4800 vittime e 310000 lesioni dovute a incidenti stradali, le cifre connesse alla cattiva visibilità destra dei mezzi pesanti causi circa 50 morti e 3000 feriti con un danno sociale di 31 milioni di euro. Anche se i dati non sempre sono concordanti, il fenomeno è presente e richiede attenzione.
Ogni anno in Europa si registrano circa 400 decessi in incidenti stradali a causa della non ottimale visibilità laterale destra da parte dei conducenti di mezzi pesanti.
Dal 1 aprile 2009 la Commissione Europea ha introdotto nuove iniziative in grado di ridurre l’impatto negativo del fenomeno. Su tutti i veicoli industriali immatricolati a partire dell’anno 2000, devono essere sostituiti gli specchi retrovisori installati in origine, con altri di nuova omologazione che migliorano la visibilità del conducente. Gli angoli ciechi, infatti, rappresentano un fattore di rilievo nel caso di incidenti che coinvolgono utenti stradali vulnerabili, quali motociclisti, ciclisti e pedoni.
Il problema principale però non è solo dotare i veicoli di nuovi o più efficienti sistemi, ma assicurarsi dell’effettiva corretta regolazione.
Dekra è intervenuta con un nuovo progetto: un’area attrezzata su strada in cui il conducente del mezzo pesante può verificare il corretto posizionamento degli specchi retrovisori. Pochi minuti per mettere in sicurezza la guida dei mezzi pesanti e, ancora più rilevante, salvaguardare vite umane. Le piazzole possono essere allestite velocemente con strisce opportunamente calibrate in base all’esperienza sviluppata in Germania e con un cartello descrittivo dei vari passi da seguire (anche multilingue).
Dekra, con Man e Mercedes e con il contributo di Shell, Total e Volvo, ha realizzato in Germania circa 400 piazzole di regolazione ubicate presso le stazioni di rifornimento di carburante.
Per il futuro è prevista la realizzazione di un progetto pilota che coinvolga circa 50 snodi del traffico, prevalentemente sulle autostrade e lungo le tratte ad alta frequentazione in Italia. Si stima di poter applicare il progetto ad altre 150 zone per coprire l’intera rete stradale.