Istat, battuta d’arresto per il calo delle vittime di incidenti stradali
Il calo delle vittime di incidenti stradali ha registrato una battuta d’arresto nel 2014. Rispetto al 2013 il numero dei morti è diminuito dello 0,6% a fronte di una flessione del 2,5% dei sinistri e del 2,7% dei feriti. Ma il dato sulle morti in città compromette quello nazionale: nei grandi centri infatti si registra un aumento delle vittime del 5,4%.
Rallenta, ma non si ferma, il calo degli incidenti e dei feriti. I dati sono stati forniti dall’ultimo Rapporto ACI-ISTAT, presentato oggi a Roma.
In totale nel 2014 si sono registrati in Italia 177.031 incidenti stradali con lesioni a persone (181.660 nel 2013), che hanno causato 3.381 decessi (3.401 nel 2013) e 251.147 feriti (258.093 nel 2013). In media, nel 2014, ogni giorno si sono verificati 485 incidenti, sono morte 9 persone e ne sono rimaste ferite 688. Il costo dei sinistri stradali ammonta nel 2014 a circa18 mld di euro (stima su parametri MIT 2010).
“I dati dimostrano l’urgenza di garantire l’utilizzo di almeno il 50% dei proventi delle multe per favorire la mobilità e la sicurezza stradale soprattutto in ambito urbano – dichiara il presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani – con attraversamenti pedonali moderni e visibili, percorsi ciclabili protetti, rotatorie efficaci a scongiurare i pericolosi urti laterali. Anche le sanzioni devono essere finalizzate alla prevenzione: gli autovelox nascosti sono inutili e i cartelli che ne annunciano la presenza poi non riscontrata dai conducenti sono addirittura dannosi. ACI presenterà una proposta legislativa sistemica già nella prossima Conferenza del Traffico e della Circolazione, in programma a Roma il 18 novembre”.
Distrazione (21,4%), velocità elevata (17,3%) e distanze di scurezza non adeguate (13,4%) si confermano le prime cause di incidente sulle strade extraurbane, mentre in città è soprattutto la mancata osservanza di precedenze e semafori a causare sinistri (18,6%), seguita da distrazione (15,4%) e velocità (9,2%).
Nelle città si concentra l’incremento della mortalità stradale (+5,4%): qui si registrano il 75,5% degli incidenti e il 44,5% dei morti. I grandi Comuni che presentano il più alto indice di mortalità sulle strade urbane sono Messina (1,6 morti ogni 100 incidenti) e Catania (1,4), mentre i valori più bassi si registrano a Bari (0,3), Milano (0,4) e Genova (0,4).
La frequenza degli incidenti con veicoli per il trasporto merci è maggiore sul sistema autostradale dove tale tipologia rappresenta il 36% dgli incidenti mortali, mentre i morti a bordo del veicoli sono il 24%.
Torna a crescere il numero delle vittime tra i pedoni (578 morti, +4,9% rispetto al 2013) e i ciclisti (273 morti, +8,8% rispetto al 2013), mentre prosegue il calo della mortalità sulle due ruote a motore (-4,3% rispetto al 2013).
Da evidenziare, infine, il calcolo in via sperimentale del numero dei feriti gravi, secondo le indicazioni della Commissione UE: nel 2014 i feriti gravi a seguito di un incidente stradale, sulla base dei dati di dimissione ospedaliera, sono stati circa 15.000, in aumento del 16% rispetto al 2013.