Sorrento Meeting 2015: lo sviluppo passa dal Mediterraneo
Lo sviluppo della logistica dei porti è “Un sogno realizzabile con l’aiuto di tutti”. Lo ha dichiarato l’on. Salvatore Matarrese, a margine del suo intervento al convegno “Sorrento Meeting 2015”, Mezzogiorni d’Europa e Mediterraneo, Logistica e Mobilità delle Merci. L’O.B.I. (Osservatorio Banche Imprese) promuove ogni anno uno studio dei settori da sviluppare, in cui il rapporto tra banche ed imprese private può essere da sostegno all’economia dedicato, quest’anno, alla Logistica e alla Mobilità delle Merci. Analizzare le criticità e individuare i punti sui cui le banche, le industrie e la politica possono intervenire è l’obiettivo principale del convegno, un modo concreto di trovare soluzioni possibili allo sviluppo di industrie ancora non pienamente efficienti ed efficaci, nel caso specifico i porti e l’intermodalità del trasporto delle merci, con particolare riferimento alle realtà del Meridione e del Mediteraneo.
A Sorrento, il 20 e 21 novembre, si è discusso a lungo delle capacità portuali italiane mettendole a confronto con le realtà dei paesi del Mediterraneo. Il contrammiraglio Ezio Ferrante, ha sottolineato “l’’importanza e l’urgenza di un intervento politico per lo sviluppo degli hub che permettano lo sviluppo della capacità portuale italiana con collegamenti intermodali, sottolineando il ritardo della politica nell’istituire il Ministero del Mare”, di cui si parla da anni, che ad oggi non ha ancora visto la luce. Con 8000 km di costa, l’Italia che è al centro del Mediterraneo, ha un potenziale “naturale” non ancora utilizzato; inoltre, fa notare il contrammiraglio, “se non si attivano quanto prima i progetti di ampliamento e di potenziamento dei porti, a breve potremmo essere superati dalle rotte artiche”.
Dal confronto tra le esperienze nel Mediterraneo, è emerso che un esempio virtuoso è quello della Grecia, rappresentato al convegno da Dimitrios Spyrou, Capo della Direzione Amministrativa Autorità Portuale del Pireo, che con gli investimenti portuali ha incrementato la capacità di transito di passeggeri dell’11% di cui 2,2 mil. sono passeggeri delle navi da crociera. Anche Malta, rappresentata a Sorrento dal Direttore Konrad Moscat, rappresenta un nodo centrale efficiente nel Mediterraneo, un esempio di sviluppo economico che ha saputo indirizzare gli investimenti nella costruzione di porti e interporti, sviluppando le infrastrutture di mare e di terra.
E l’Italia? Ancora una volta si assiste a un’economia a due velocità che vede la leadership italiana delle “Autostrade del Mare” per le rotte che partono da Genova e da Venezia, meno sviluppate invece quelle che passano da Taranto o da Napoli. I Piani di Sviluppo del Trasporto (2012-2020) prevedono incentivi ed eco bonus per i trasporti ro-ro e rappresentano una “best practice” ma, ad oggi, non sufficientemente sviluppata almeno per quello che riguarda l’intermodalità e cioè l’alternanza tra il trasporto strada-ferrovie-mare, bloccato in parte dalle caratteristiche territoriali ma anche e soprattutto dalla mancanza di una visione globale.
Un punto fondamentale lo mette bene in evidenza il presidente di Assologistica, Carlo Mearelli, che ha sottolineato un dato importante e cioè che la logistica “è un’industria che rappresenta il 5% del PIL” così, analizzando la crescente domanda di energia e di trasporto nel mondo, ha evidenziato come i flussi commerciali si siano modificati nel corso degli anni e, in un futuro non lontano, ha ipotizzato una centralità dell’Egitto: “L’Europa ha realizzato importanti canali di comunicazione e infrastrutture all’interno, oggi però i nuovi flussi sono rivolti al mondo arabo, in particolare l’Egitto, il Marocco e l’Etiopia hanno una domanda crescente di energia e di trasporti ed è per questo che si pensa al raddoppio del canale di Suez. In questo contesto l’Europa e l’Italia hanno ancora un ruolo centrale, la differenza la faranno le infrastrutture”.