Roma capitale delle due ruote. E’ emergenza sicurezza
Muoversi in motociclo in un contesto di sicurezza è tra gli obiettivi dell’Unione Europea, dove 30 milioni di utenti usano le due ruote.
A Roma tra il 2004 e il 2007 c’è stata una diminuzione dell’11% dei feriti per incidenti su 2 ruote: se nel 2004 erano stati 11.600 nel 2007 il numero è sceso a poco più di 10 mila. Il dato è emerso dal documento “Caso Roma”, presentato ieri da Roma Servizi per la Mobilità e analizzato all’interno del progetto di ricerca “eSUM: European safer urban motorcycling”.
Per quanto riguarda i morti per incidente su motociclo, la situazione è diversa, ma va comparata al numero dei veicoli circolanti. Nel 2007 a Roma si sono avuti 85 decessi, i motocicli circolanti erano 379 mila. A Londra, lo stesso anno, ci sono stati 41 morti, il parco due ruote contava 116 mila motorini; a Parigi, 12 morti, i motocicli erano 102 mila; a Barcellona, 24 morti e 184 mila mezzi a due ruote in circolazione.
L’occasione è il “Convegno nazionale/internazionale sulla sicurezza dei motocicli”, organizzato dal Centro di ricerca per il trasporto e la logistica de la Sapienza e dal Working group on motorcyclist safety dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) e ospitato dal Ministero delle Infrastrutture e Trasposti, direzione generale per la sicurezza stradale.
Obiettivi del progetto, per il quale sono stati stanziati fondi europei per 2,5 milioni di euro, sono stati quelli di identificare, sviluppare e realizzare azioni per promuovere una mobilità su due ruote più sicura e contribuire alla diminuzione del numero di incidenti. Tra gli strumenti utilizzati un’analisi di benchmarking sull’incidentalità urbana in quattro capitali europee, Roma, Londra, Parigi e Barcellona. Allo stesso tempo per meglio comprendere il fenomeno dell’incidentalità due ruote nel dettaglio, sono stati presi in esame alcuni risultati del progetto europeo Maids, che ha analizzato 660 incidenti e i fattori ad essi collegati: cause, età dei conducenti, fascia oraria, etc.