Guida senza patente: verso la depenalizzazione
Pubblicati i due schemi di decreto sulle depenalizzazioni approvati dal Governo, con l’elenco ufficiale dei reati che diventano illeciti amministrativi, tra di essi la guida senza patente (ora prevista come reato dall’art.116 del CdS).
Secondo Giordano Biserni, presidente Asaps le maggiori perplessità vertono sul fatto che “la sola sanzione amministrativa, anche se salata, con la previsione del pagamento di diverse migliaia di euro, non scalfirà due categorie di ‘spatentati’: i molto abbienti che se ne infischieranno e pagheranno comodamente anche le somme più elevate e i non abbienti/nulla tenenti come nomadi, rom, piccoli delinquenti e criminali vari che non pagheranno nemmeno un euro, senza nessun timore, in quanto non hanno nessun bene aggredibile”.
“Sottolineiamo anche che in molti casi il conducente senza patente non è solo quello che non l’ha mai conseguita, ma anche quello a cui è stata ritirata e revocata per gravi violazioni al CdS: ubriachezza, droga, pirateria, gare di velocità, contromano in autostrada. (…) Sappiamo che l’intento è quello di sfoltire la massa dei procedimenti penali pendenti nelle aule di giustizia, ma l’inclusione fra le depenalizzazioni della Guida senza patente costituisce di fatto un segnale preoccupante e contraddittorio”.
I reati depenalizzati dagli schemi di decreto saranno puniti con la sola sanzione amministrativa, che potrà andare, a seconda della norma violata, da un minimo di 5.000 a un massimo di 30.000 euro, salvando la fedina penale. Il lavoro si sposta, dunque, dalle procure alle prefetture e alle altre autorità amministrative competenti.
I reati depenalizzati sono: tutti i reati non contenuti nel codice penale; atti osceni; pubblicazioni e spettacoli osceni; rifiuto di prestare la propria opera in occasione di un tumulto; abuso della credulità popolare; rappresentazioni teatrali o cinematografiche abusive; atti contrari alla pubblica decenza; guida senza patente; noleggio di materiale coperto da copyright; installazione e uso di impianti abusivi di distribuzione carburante; omesso versamento di ritenute previdenziali entro la somma di € 10.000.
Il giudice dovrà inoltre punire il colpevole con una sanzione pecuniaria: da 100 a 8.000 euro per i reati di ingiuria, furto di un comproprietario, danneggiamento, appropriazione di cose smarrite; da 200 a 12.000 euro per i reati in materia di falsità in scritture private. Le nuove sanzioni si applicheranno anche ai reati commessi precedentemente all’entrata in vigore dei nuovi decreti, a meno che il processo penale non si sia già concluso con una sentenza irrevocabile.