Nuovi Iveco Stralis LNG per la flotta del Gruppo Sanpellegrino
Capacità inquinante 11 volte inferiore rispetto ai più moderni veicoli per il trasporto merci, minore impatto ambientale dal punto di vista acustico e risparmio sui consumi. Sono queste le caratteristiche dei nuovi mezzi di trasporto alimentati a LNG (Liquefied Natural Gas) che il Gruppo Sanpellegrino ha introdotto nella propria flotta da febbraio 2016 per il trasporto dell’acqua minerale Levissima, dapprima in Lombardia e successivamente in Veneto. Il progetto è stato realizzato con il supporto logistico del Gruppo Maganetti (società di noleggio mezzi pesanti conto terzi) e la tecnologia dei veicoli Iveco, che permette al Gruppo di continuare a muoversi nella direzione della sostenibilità.
“L’utilizzo di LNG nel campo dei trasporti su gomma rappresenta un cambio di direzione sostanziale e per questo abbiamo voluto fortemente investirci – commenta Luigi Terzi, Supply Chain Manager del Gruppo Sanpellegrino –. Una scelta coraggiosa che fa da apripista a una pratica che speriamo si diffonderà sempre di più tra le aziende italiane diventando col tempo una prassi virtuosa, a patto di risolvere uno dei punti chiave della questione: lo sviluppo sul territorio nazionale di una rete distributiva del gas. Attualmente, infatti, ci sono solo due stazioni di rifornimento a Piacenza e a Novi Ligure”.
Matteo Lorenzo De Campo, amministratore delegato del Gruppo Maganetti ha spiegato che è stato presentato agli enti preposti il progetto per la costruzione di una stazione di rifornimento di LNG in un punto strategico della Valtellina, che verrà realizzata entro il primo semestre del 2016.
Acronimo di Liquefied Natural Gas, l’LNG è metano con una minore concentrazione di idrocarburi. Portato alla temperatura di -170°, a questo stadio il metano si presenta liquido, chiaro, incolore, inodore, non corrosivo né tossico. In sintesi, facilmente trasportabile ed utilizzabile: basti pensare che allo stato liquido il volume del gas si riduce di circa 600 volte, rendendo economico il trasporto via mare e permettendo l’importazione del gas da quei paesi produttori non direttamente collegabili con metanodotti.
Il metano viene raffreddato direttamente al momento dell’estrazione e mantenuto in temperatura durante tutta la catena del viaggio. In questo modo, può essere trasportato a una pressione notevolmente inferiore rispetto al semplice gas compresso (9bar rispetto a 200bar) e lo stato liquido lo rende estremamente denso e meno pericoloso: il rischio esplosivo viene annullato e al contempo viene garantita un’autonomia maggiore. Per quanto riguarda la riduzione delle emissioni di CO2, ciascun mezzo alimentato a LNG riduce le emissioni del 10% (Fonte: Iveco).
Il progetto, inoltre, prevede l’utilizzo di semirimorchi ultraleggeri che consentono un carico maggiore a vantaggio di un minor numero di mezzi da utilizzare, quindi una conseguente riduzione di emissione.