Nel 2015 in leggera diminuzione le perdite di navi cargo
Le navi cargo internazionali trasportano circa l’80% dei volumi del commercio mondiale. La sicurezza di questi mezzi ha quindi un ruolo-chiave per l’economia globale. L’annuale Safety and shipping review del gruppo assicurativo Allianz, giunto alla quarta edizione, analizza le perdite di navi da trasporto oltre le 100 tonnellate di stazza lorda e per il 2015 registra perdite leggermente inferiori rispetto all’anno precedente: 85 navi, -3% rispetto al 2014 (88). Si tratta del totale più basso in una decade e per il secondo anno di fila le perdite annuali sono scese sotto quota 100.
Le perdite di grandi navi sono scese del 45% negli ultimi dieci anni, guidate da un sempre più robusto insieme di sicurezza e autoregolamentazione del settore. Rimangono comunque delle disparità regionali.
Più di un quarto delle perdite totali nel 2015 (22) è avvenuto nelle regioni marittime del Sud della Cina, Indocina, Indonesia e Filippine, regioni in cui si sono verificate le maggiori perdite negli ultimi dieci anni. In questa zona le perdite sono il doppio rispetto alla regione che si posiziona al secondo posto: Mediterraneo orientale e Mar Nero (11).
Le navi cargo (36) e le navi da pesca (16) rappresentano oltre il 60% delle perdite, con il cargo che per la prima volta in tre anni registra un aumento. L’affondamento è la causa più comune di perdita, spesso determinata da cattive condizioni meteo.
In totale ci sono stati 2.687 incidenti nel 2015, -4% rispetto all’anno precedente. Il Mediterraneo Orientale e la regione del Mar Morto (484) rimangono la zona più calda
I danni ai macchinari sono la causa più comune di incidenti navali (36%); le misure di prevenzione sono una delle prime voci di spesa a soffrire nella situazione di crisi economica che si protrae ormai da lungo tempo. Oltre a impattare sugli investimenti per la manutenzione e riparazione, condizioni dell’equipaggio e formazione, il contenimento dei costi può anche compromettere la sicurezza dei passeggeri delle navi, salvataggio e soccorso e il trasporto merci sicuro.
L’industria navale sta lavorando attivamente per ridurre le emissioni ma ci sono inattese implicazioni legate alla sicurezza, connesse all’uso di combustibili con basse dosi di zolfo: sono stati riscontrati problemi ai motori.
Nel 2015 c’è stato inoltre un incremento degli attacchi di pirateria. Continuano i progressi in Africa con gli incidenti che diminuiscono in Nigeria e Somalia, sebbene il rischio rimanga alto.
Continuano invece ad aumentare gli attacchi nel Sud-est asiatico, dove avvengono il 60% degli incidenti, in particolare in Vietnam. Ci sono anche segnali che i pirati potrebbero approfittare di falle nella sicurezza informatica per prendere di mira specifici obiettivi. L’industria necessita di tecnologia più avanzata per monitorare i movimenti dei cargo rubati.
Altre preoccupazioni crescenti riguardano: accurata pesatura dei container ed eventuale spostamento del carico, magari dovuto a liquefazione; instabilità geopolitica, che può mettere a rischio le operazioni a causa, ad esempio, di chiusure inattese dei porti, con conseguenti ritardi delle navi; infine, il ritorno dell’Iran nel commercio mondiale dopo l’abolizione delle sanzioni solleva questioni relative alla sicurezza delle navi e le regole dei porti.
Adelina Maddonni