Venezia Terminal Passeggeri: previsti 1.550.000 passeggeri per la stagione crocieristica 2016
Le previsioni di traffico crocieristico del 2016 stimano di movimentare per la stagione in corso, 1.550.000 passeggeri per un totale di 529 approdi, 38 compagnie schedulate per complessive 70 unità posizionate a fronte dei 1.582.483 unità e 521 approdi dell’anno passato. Lo annuncia Sandro Trevisanato (nella foto), Presidente di Venezia Terminal Passeggeri, che ha presentato oggi i dati, insieme alla nuova stagione crocieristica nel corso di una conferenza stampa.
Una crescita esponenziale che dal 1997 al 2015 ha visto i crocieristi passare da 300.000 a 1.582.483 unità e il fatturato da 3.552.957euro a 32.934.378 euro con 69.969.667 euro investiti e un cash flow di 82.646.062 euro. Questi numeri tracciano il perimetro entro cui ha operato Venezia Terminal Passeggeri, società che dal 1997 promuove e sviluppa l’attività passeggeri nel Porto di Venezia.
Il Porto di Venezia, ha spiegato Trevisanato, registra in parte la difficoltà del recente limite di tonnellaggio: si è dovuto procedere a una riorganizzazione delle attività potenziando sia le infrastrutture, con un aumento dei fabbricati terminalistici, sia l’operatività delle banchine. E’stata attuata una revisione delle procedure essendo aumentato, rispetto al periodo precedente alle limitazioni, il numero delle navi con una diminuzione dei passeggeri.
L’anno scorso con il Terminal 123 si è completato il piano di riqualificazione dell’area di Marittima. In particolare questo padiglione terminalistico, dopo lo spostamento del traffico traghetti al nuovo Terminal Autostrade del Mare di Fusina è diventato una ulteriore stazione.
“La situazione però va risolta a livello governativo al più presto, – continua Trevisanato, perché vietando l’accesso alla maggior parte delle nuove navi, Venezia rischierebbe di ospitare quelle meno recenti e tecnologicamente meno avanzate con una progressiva marginalizzazione del terminal lagunare, baricentro dei traffici adriatici, generando ripercussioni sull’intera crocieristica italiana e su tutto l’indotto occupazionale ed economico ad essa collegato. Se le normative non cambiano al più presto avremo un declino tanto rapido quanto vertiginosa è stata la crescita della crocieristica stessa, mettendo in crisi un comparto che in termini economici di spesa di passeggeri, equipaggi e navi vale oltre 450milioni di euro annui. Secondo l’ultimo rapporto del Clia l’economia di Venezia, ha già subito una perdita di 40 milioni di euro nel 2014 e nel 2015 in termini di spesa diretta proveniente da crocieristi, equipaggio e navi, attribuibile direttamente al limite delle 96 mila tonnellate. Nel dettaglio, si sono persi 20,2 milioni di euro solo in relazione alla spesa diretta di passeggeri e membri dell’equipaggio, e 20,7 milioni di euro per la spesa diretta di navi da crociera. Il calo del traffico, insieme al calo delle spese dirette, causa anche difficoltà per le aziende locali coinvolte in attività collegate alla crocieristica. Nella sola area di Venezia sono oltre 200 le aziende economicamente legate alla crocieristica per un totale di 2.150 posti di lavoro (1.221 nel comune di Venezia) in 38 settori diversi”.
Trevisanato indivdua due misure in particolare che il Governo potrebbe mettere in atto: individuare una via alternativa che garantisca lo spostamento del transito delle Grandi Navi dal Canale San Marco – Giudecca, questione che potrebbe essere risolta con il progetto del canale “Tresse Nuovo”, e il passaggio da una misura quantitativa a una qualitativa per il limite di tonnellaggio.