Riforma dei Porti: Consiglio di Stato, indispensabile ma non sufficiente
Pur sottolineando il taglio innovativo degli obiettivi di riorganizzazione e semplificazione contenuti nella Riforma delle Autorità portuali, il Consiglio di Stato teme che questa da sola non sia “sufficiente a ridare slancio economico al ‘Sistema Mare‘ dell’Italia, con il rischio, quindi, che si indebolisca o resti incompiuta”.
È questo in estrema sintesi il parere numero 1142 del 9.5.2016 relativo allo schema di decreto legislativo recante “Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le autorità portuali”.
Il Consiglio di Stato sottolinea l’importanza di “una visione che non si limiti a una mera riduzione dei vertici territoriali di governo dei porti e alla istituzione di ‘tavoli’ di coordinamento a livello locale e nazionale, ma sia di vero rilancio della portualità sulla base della pianificazione nazionale e dell’apertura al mondo della logistica e dell’intermodalità”, e segnala, in particolare, “l’opportunità del compimento di altre riforme attualmente in itinere e strettamente collegate (vedi, ad es., la riforma degli interporti)”.
L’organo chiede in particolare che il Governo curi la fase attuativa con iniziative normative e di formazione, di comunicazione istituzionale, di informatizzazione, di monitoraggio delle prassi, insomma di ‘manutenzione’ costante del funzionamento della riforma.
Il Consiglio di Stato teme il rischio di duplicazione dei centri decisionali, ma anche che le procedure di semplificazione restino “solo sulla carta”, nonché il fatto “che – su spinta delle istanze regionali e locali – il disegno di riforma si affievolisca con l’introduzione di dilazioni e ri-frammentazioni”.
“Mantenere coerente l’impianto di riforma, senza cedere a deroghe non sostenute da forti motivazioni oggettive”, è il messaggio principale che emerge dal parere.
La riduzione del numero delle Autorità portuali e la creazione degli Sportelli unici, sono considerati tra i punti di forza principali della Riforma dei porti.