Roma: trasporto pubblico, differito al 31 maggio lo sciopero di venerdì
Lo sciopero di domani di 4 ore, dalle 8,30 alle 12,30, è statato differito dai sindati al 31 maggio prossimo, con stesse modalità attuative: dalle 8,30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio. Sarà quindi regolare il servizio di bus, tram, metropolitane e delle ferrovie Termini-Centocelle, Roma-Lido e Roma-Nord.
L’agitazione in Atac era indetta dai sindacati Orsa, Sul, Faisa Confail, Usb, Utl e Cambia-Menti M410.
Lo sciopero di 24 ore era stata ridotto a 4 dalla Prefettura. Una decisione presa “Dopo un’attenta ponderazione degli elementi comunicati nei giorni scorsi da Atac e Roma Capitale, i quali avevano illustrato le ripercussioni che lo sciopero avrebbe prodotto sulla tenuta dei livelli minimi essenziali del trasporto urbano. La situazione è stata esaminata nel corso di tentativi di conciliazione tra le parti, svoltisi in Prefettura e conclusisi senza esito nella tarda serata di ieri. La riduzione della durata dell’astensione dal lavoro scaturisce dalla necessità di garantire i diritti costituzionalmente garantiti alla mobilità, anche alla luce della perdurante possibilità del ripetersi di episodi negativi ai danni del personale e del patrimonio aziendale di Atac, fenomeno che nelle scorse settimane e tornato a ripresentarsi”.
“Con le ormai consuete scuse dei pellegrini ed il concomitante sciopero della scuola, il Prefetto aveva ridotto lo sciopero in Atac a quattro ore. In questo modo lo sciopero sarebbe stato pressoché annullato – osserva Gianfranco De Benedictis, dell’USB Lavoro Privato – perché i lavoratori debbono portare a termine le ultime partenze, che vanno garantite fino al termine della prima fascia di garanzia, e rientrare in servizio prima delle 12.30, in modo da consentire la riattivazione del servizio. Ormai è divenuta una prassi – spiega il sindacalista – anche nelle giornate in cui il Ministero dei Trasporti autorizza le azioni di sciopero, la Prefettura adduce motivazioni alquanto deboli per utilizzare la precettazione come strumento di interdizione e di soppressione del conflitto. Conflitto che viene esercitato dai lavoratori quale strumento garantito dalla Costituzione – sottolinea De Benedictis – posto in essere in Atac solo perché l’azienda e le istituzioni non manifestano alcuna apertura verso le serie problematiche dei lavoratori. Per questo abbiamo congiuntamente deciso di scioperare l’intera giornata, differendo lo sciopero al 31 maggio. Non bastano però le restrizioni dell’ ‘intesa giubilare’, che peraltro noi non abbiamo sottoscritto. Ora la Commissione di Garanzia vuole imporre ulteriori limitazioni, di cui vorrebbe comunque l’esigibilità anche a fronte di un pare contrario dei sindacati. Per questo l’ USB, a fronte dell’ennesimo attacco al diritto di sciopero, si riserverà di valutare tutte le azioni possibili a difesa della costituzione e dei lavoratori”, conclude De Benedictis.