Ue: stangata sulle aliquote delle accise carburanti
La Commissione europea ha presentato una proposta di revisione della direttiva 2003/96/CE sulla tassazione dei prodotti energetici e dell’elettricità nell’UE. In attuazione della strategia “Europa2020”, la proposta intende razionalizzare e ristrutturare il regime fiscale dei prodotti energetici, ivi inclusi i carburanti, nell’intento di incrementare la tassazione delle fonti a maggior tasso di emissioni di CO₂ a vantaggio di quelle ritenute meno nocive per l’ambiente, come i biocarburanti.
La proposta persegue un approccio più coerente alla tassazione dell’energia in tutta l’UE, favorendo il ricorso a fonti di energia compatibili con l’ambiente. Ciò, tuttavia, al prezzo di un significativo rincaro della pressione fiscale sui carburanti per trasporti. In base alla proposta, infatti, le aliquote minime delle accise saranno calcolate sulla base di un duplice parametro, che terrà conto tanto del volume delle emissioni di CO₂ del prodotto, quanto del contenuto energetico dello stesso, ovvero dell’energia effettiva generata dal prodotto misurata in gigajoule (GJ). L’aliquota applicata ai carburanti per trasporti sarà così determinata da un prelievo di 20 euro per tonnellata di CO₂ e 9,6 euro/Gj di energia ottenuta.
La proposta passa ora al vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio dei Ministri dell’UE e, qualora approvata, entrerà in vigore il 1° gennaio 2013. Essa, tuttavia, contempla lunghi periodi transitori, fino al 2023, per consentire agli operatori del settore di allinearsi progressivamente al nuovo regime fiscale.
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