Evobus (Gruppo Daimler): 20 anni di attività con gli autobus Mercedes-Benz e Setra
Il trasporto pubblico viaggia spedito verso la digitalizzazione dei servizi rivolti al cliente, superando l’ormai obsoleta figura del semplice “utente”. Una nuova attenzione, che emerge anche dalle norme contenute nella riforma del Trasporto Pubblico Locale, sta portando i costruttori e le aziende che gestiscono i servizi di TPL a un approccio completamente rinnovato in cui la soddisfazione del viaggiatore è al primo posto. Con queste premesse, EvoBus Italia ha aperto oggi a Rimini – nel corso del Salone IBE-International Bus Expo 2016 – i lavori della conferenza stampa “I nostri prossimi 20 anni”. Per festeggiare un importante anniversario: 20 anni di attività e traguardi del marchio della società del Gruppo Daimler, responsabile per il mercato italiano degli autobus Mercedes-Benz e Setra.
“Il 2016 è stato l’anno dell’analisi dei risultati raggiunti in questi nostri primi 20 anni di attività. – ha detto Holger Dürrfeld, amministratore delegato e presidente di EvoBus Italia aprendo i lavori – I numeri globali ci confermano leader: 16.600 bus venduti, di cui 7.800 Mercedes-Benz, 4.300 Setra e 4.500 bus usati; 3.600.000.000 euro di fatturato; 215 dipendenti su tutto il territorio italiano; una rete di assistenza costituita da 4 BusWorld Home di proprietà EvoBus Italia. Tutto questo si può racchiudere in un numero: il 30,7 % di quota di mercato nel 2015, praticamente raddoppiata rispetto al 16% del 1996. I nostri servizi di supporto alla vendita e alla gestione del parco dei nostri clienti – ha aggiunto il Presidente – si sono costantemente sviluppati. Solo a titolo esemplificativo, alcuni numeri: 16.000 persone formate, 80.000 ore di consulenza, circa 2.000.000 di codici di magazzino movimentati. Insomma, i nostri 4 brand, Mercedes-Benz e Setra per i veicoli nuovi, OMNIplus per l’after-sales ed il più recente BusStore per gli usati, si sono consolidati e sono riconosciuti come riferimento nei rispettivi ambiti di attività”.
La celebrazione ricade in un momento chiave per un settore che sta vivendo una fase di rinascita sia sul fronte delle innovazioni tecnologiche, sia su quello della normativa di riferimento. Il percorso di produzione dell’autobus si standardizza all’insegna della versatilità e dell’intercambiabilità, sviluppando un veicolo che possa soddisfare le esigenze di ogni servizio, e con la Riforma del TPL l’industria avrà il via libera per ripartire su nuovi binari
“Dall’attuale logica delle aziende TPL gestite per ‘chilometri percorsi’ si arriverà alla logica delle aziende con target sui ‘passeggeri trasportati’ e sulla soddisfazione degli stessi – ha spiegato Michele Maldini, direttore commerciale Buses – E’ in atto una vera e propria rivoluzione nel settore degli appalti per il TPL che a cascata coinvolge anche noi produttori. La Riforma del codice degli appalti, già sostanzialmente operativa, e la legge Madia, che dovrebbe essere definita entro fine anno, influenzeranno in modo massiccio il TPL del futuro. Il progetto di riforma parte dall’idea di fondo di cambiare completamente le regole: i bilanci in rosso portano alle privatizzazioni, errori nella preparazione di gare escludono il diritto a farne altre; a controllare le gare ci saranno sempre funzionari Anac o personale da quest’ente indicato, non più con un ruolo di terza parte consulente ma di arbitro e regolatore”.
L’industria, quindi, avrà il via libera per ripartire su nuovi binari, con aziende che potranno tirare un sospiro di sollievo anche grazie a un’importante novità: la possibilità di noleggiare, senza conducente, veicoli nuovi per il trasporto collettivo sopra i 9 passeggeri, abbattendo così i costi drasticamente più elevati di manutenzione di veicoli che spesso raggiungono i vent’anni.