Cessione Ferrovie Sud Est: l’Antitrust ci ripensa e dà l’ok
A distanza di pochi giorni dalla precedente segnalazione con la quale l’Autorità antitrust aveva rilevato profili di incompatibilità con la normativa comunitaria in materia di aiuti di stato per l’operazione di cessione della proprietà di Ferrovie del Sud Est S.r.l. al gruppo Ferrovie dello Stato, l’AGCM è tornata sulla questione con una delibera apparentemente in contrasto, nella quale viene specificato che non sarà avviata l’istruttoria. L’Autorità ritiene, infatti, che “l’Operazione in esame non determini la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sui mercati interessati, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza”.
Secondo l’Antitrust l’operazione determina di fatto una modifica e un allungamento della catena societaria, dal momento che FSE passerebbe dal controllo diretto del ministero delle Infrastrutture e Trasporti al controllo indiretto, per il tramite di FSI, del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Oltre a garantire la continuità del servizio e i livelli occupazionali, “l’Operazione appare volta ad evitare il fallimento di FSE, la quale si trova attualmente in uno stato di crisi, come mostra l’esistenza di un debito pregresso pari a oltre 380 milioni (a fronte di risultati economici negativi) e di un patrimonio netto negativo di 200 milioni circa, e a consentirne il risanamento. Al fine di porre rimedio al dissesto economico-patrimoniale della società, il decreto prevede che l’acquisto da parte di FSI debba avvenire a titolo gratuito e che l’impresa acquirente dichiari esplicitamente di volersi fare carico del debito esistente, oltre ad impegnarsi a predisporre un piano industriale di rilancio”.