Trasporto aereo: riviste le stime, perdite raddoppiate
Peggiorano, e di molto, le previsioni per l’industria del trasporto aereo nel 2009. Tanto che Iata, l’associazione internazionale del trasporto aereo, che solo tre mesi fa aveva previsto per le compagnie un rosso di 4,7 miliari di euro, si è trovata costretta a rivedere le stime: il settore dovrebbe chiudere il 2009 con perdite complessive pari a 9 miliardi di dollari.
Un dato, questo, praticamente quasi raddoppiato rispetto alle prime previsioni. “Non esistono precedenti recenti che possano essere paragonati alla crisi economica attuale”, spiega il ceo e direttore generale della Iata, Giovanni Bisignani. “Il terreno è slittato. La nostra industria è stata scossa. Questa è la situazione più difficile che l’industria sia mai stata chiamata ad affrontare”. Per fare un confronto, se dopo l’11 settembre gli utili erano scesi del 7%, con questa crisi siamo di fronte ad una perdita del 15%.
“Il che significa perdita di utili per 80 miliardi di dollari Usa”, prosegue Bisignani, “e ci troviamo nel bel mezzo di una recessione a livello mondiale. Il nostro futuro dipende dalla necessità di effettuare drastici ridimensionamenti ed ampi rimodellamenti”. Con le nuove stime riviste al ribasso, Iata prevede una flessione degli utili dai 528 miliardi di dollari del 2008 a 448 miliardi di dollari nel 2009. E’ previsto inoltre un ribasso della domanda cargo del 17%.
Nel 2009 si prevede un flusso di merci per 33,3 milioni di tonnellate: le tonnellate trasportate nel 2008 ammontavano a 40,1 milioni. Più contenuta la riduzione del traffico passeggeri, che si arresta all’8%: 2,06 miliardi di passeggeri quest’anno contro i 2,24 miliardi del 2008. Ma l’impatto sui redditi conseguente al declino della domanda implicherà un’ulteriore riduzione conseguente alle ampie perdite sugli investimenti, dell’11% per il cargo e del 7% per il traffico passeggeri.
Le uniche buone notizie, in questo quadro grigio, arrivano dai costi del carburante. Che dovrebbero scendere di 59 miliardi di dollari, portandosi ad un totale globale di 106 miliardi di dollari. Il carburante costituirà il 23% dei costi operativi, con un prezzo medio del petrolio di 56 $ al barile (Brent). Per raffronto, nel 2008 il carburante ammontava a 165 miliardi di dollari (o 31% dei costi) ad un prezzo di 99 dollari al barile.