Caro traghetti: Adiconsum, serve un’Authority
“L’aumento dei prezzi dei biglietti per i collegamenti da e per la Sardegna rappresenta un fatto gravissimo perché di fatto impedisce il diritto alla mobilità dei sardi, e di tutti gli altri che per lavoro o per svago intendono recarsi sull’isola, andando a peggiorare la già grave situazione economico produttiva”. Questa la posizione di Pietro Giordano, segretario generale vicario Adiconsum sulla questione caro traghetti. La vicenda è ora oggetto di indagine da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Adiconsum approva l’avvio dell’istruttoria e chiede un intervento immediato del Governo, per dettare “le condizioni per l’immediata apertura del mercato e per istituire un’Authority per il trasporto navale che regoli e vigili sulla giungla delle tariffe di navigazione”.
Dura la posizione di Filt Cgil: “E’ la pessima conduzione della vicenda Tirrenia da parte del Governo che ha danneggiato il servizio pubblico di collegamento con le isole, la causa principale del caro tariffe, oltre al costo del petrolio – ha affermato il segretario generale Franco Nasso -. Il collegamento con la Sardegna e con le isole è un servizio pubblico essenziale che per gran parte dell’anno non è in grado di sostenere i costi del traghettamento, considerato il livello di domanda e che tutto si concentra nei periodi di punta, nei quali gli operatori inseguono gli utili”. Secondo Nasso è necessario un profondo ripensamento sulle modalità con le quali si attuano le liberalizzazioni nel settore dei trasporti.
“La privatizzazione di Tirrenia – aggiunge Nasso – e la liberalizzazione dei collegamenti senza regole con il taglio drastico delle risorse pubbliche produce un effetto negativo sull’offerta e sui costi a carico dei cittadini. Esattamente l’opposto di quanto promesso, in quanto non c’è diminuzione delle tariffe ne incremento dell’offerta e la condizione dei lavoratori peggiora dal punto di vista dell’occupazione e del reddito”.
MDD