Autotrasporto: è partita la guerra sui costi minimi
Quella del 26 maggio sarà ricordata come la data ufficiale di avvio delle ostilità (se mai pace c’è stata) tra committenza e autotrasporto sulla vicenda dei Costi Minimi di Sicurezza, la tariffa minima per i servizi di trasporto che dovrebbe essere decisa dall’Osservatorio istituito presso la Consulta della Logistica entro il prossimo 12 giugno.
Tali costi sono già oggi determinati dal ministero dei Trasporti e applicati a tutti i contratti non scritti (e nelle ultime settimane ci sono state anche tre sentenze che hanno condannato la committenza per il mancato rispetto di queste tariffe), ma se la Consulta non produce entro il 12 giugno un nuovo indice, saranno estesi anche ai contratti scritti. Con conseguenze pesanti per la committenza, che invece vorrebbe la definizione di un tariffario più “soft” da parte dell’Osservatorio.
Ad accendere le polveri la dichiarazione in mattinata del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che nella sua relazione all’Assemblea annuale di Viale dell’Astronomia ha scritto “È in atto un’allarmante corsa in Parlamento per ripristinare barriere all’ingresso e tariffe minime per i servizi professionali e per i trasportatori”.
Pronta la risposta del presidente di Fai Conftrasporto e vicepresidente nazionale di Confcommercio, Paolo Uggè: ”non esiste alcun provvedimento che introduca, per il settore dell’autotrasporto, misure contrarie alla liberalizzazione regolata”, afferma in una nota diramata dalle agenzie, sottolineando tra l’altro il silenzio di Confindustria sulla logistica, vero motore della ripresa del settore.
Nel pomeriggio un altro affondo da parte della committenza, questa volta preciso e mirato come un missile intelligente. “Allarme Confetra: i costi amministrati dell’autotrasporto incompatibili con i valori di mercato” è il titolo del comunicato in cui l’associazione prevede un aumento dal 40 al 60% dei costi dei trasporti se il 12 giugno dovessero essere confermate le attuali tabelle ministeriali. “Il Governo -scrive Fausto Forti, Presidente della Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica – deve farsi carico di questa situazione; deve saper affrontare le irragionevoli pretese dell’autotrasporto con fermezza e responsabilità, fissando nuovi costi minimi compatibili con le capacità di assorbimento del mercato”. In una sola giornata sono svanite le speranze di quanti -in realtà pochi- credevano ancora in un tranquillo percorso concertato per arrivare ad una definizione dei Costi Minimi di Sicurezza.
Se il 26 maggio sarà considerata la data ufficiale di inizio delle ostilità, i giorni che mancano al 12 giugno rischiano di surriscaldare pesantemente un conflitto fisiologico che il Governo, e in particolare il sottosegretario ai Trasporti Mino Giachino, sarà chiamato a raffreddare in quella che è forse la prova più importante del suo mandato.