Auto elettrica? Cresce l’interesse degli italiani, ma solo nelle intenzioni
L’auto elettrica è il veicolo più ecologico sul mercato ma a frenarne la diffusione sono i costi elevati. La pensa così il 31% delle persone intervistate nell’ambito dell’Osservatorio mensile di Findomestic, società di credito al consumo del Gruppo Bnp Paribas, realizzato in collaborazione con Doxa. A limitare gli italiani nell’acquisto di un veicolo ecologico non sarebbe solo il prezzo ma anche la carenza infrastrutturale: il 48% del campione ha, infatti, sollevato la questione dell’insufficienza delle centraline di ricarica delle batterie in città. Per questo il 36% chiede l’introduzione di incentivi governativi per facilitare il passaggio alla mobilità sostenibile, come anche agevolazioni economiche sull’assicurazione auto, sui pedaggi autostradali, sui parcheggi a pagamento e la cancellazione del bollo auto (21%).
Nell’ottica di una mobilità sostenibile, l’auto elettrica sarebbe, certamente, il mezzo auspicabile per una “svolta verde” nel nostro Paese – lo pensa circa la metà degli italiani (il 45% per la precisione), ma dalla fotografia tracciata dall’osservatorio, emerge un dato ancora molto limitato rispetto alla sua diffusione: attualmente soltanto il 2,3% degli automobilisti guida un veicolo ecologico, anche se oltre un italiano su tre sarebbe pronto ad acquistarne uno, ibrido per il 27% ed elettrico per il 9%. Insomma, se proprio si vuol parlare di un boom della mobilità sostenibile lo si può fare solo guardando alle intenzioni di acquisto.
Ma come cambia il trend per le automobili tradizionali? Oggi il 41% guida un’auto a benzina, ma soltanto l’8% è disposto a comprare una nuova vettura alimentata a carburante senza piombo. Anche per il diesel si profila un calo netto: le auto a gasolio passeranno dall’odierno 44% al 24%. Sono, invece, destinate a crescere le vetture a metano (dall’attuale 4% all’8%) e a Gpl (dal 10% al 12%).
Tra le alternative green c’è il car sharing, che seppur sperimentato dal 15% degli automobilisti, resta un fenomeno di nicchia. Tra le novità c’è anche Uber, il servizio di trasporto automobilistico privato che mette in collegamento diretto passeggeri e autisti tramite un’app: lo ha provato il 9% della popolazione attiva (18-64 anni) con un’incidenza che sale al 17% nella fascia di popolazione tra i 18 e i 34 anni.