Francia: domani sciopero dei trasporti contro le riforme del premier Macron
La Francia verso il “giovedì nero”. Domani, giovedì 22 marzo, il Paese affronterà una giornata di scioperi nel settore dei trasporti, treni e voli, nonché nel settore della scuola e della pubblica amministrazione, in segno di protesta nei confronti delle riforme volute dal premier Macron.
Dinanzi alla protesta sindacale, la Société Nationale des Chemins de fer Français (Sncf), una delle principali aziende ferroviarie pubbliche francesi, riuscirà a garantire la circolazione di solo il 40% dei treni ad alta velocità (Tgv), il 25% degli intercity e il 50% dei treni regionali.
“Faremo di tutto per assistere i viaggiatori”, ha detto il presidente della compagnia ferroviaria, Guillaume Pepy, intervistato da radio Rtl. “Saremo al loro fianco per tutta la giornata di domani”, ha promesso. Prevista, sempre domani, anche una mobilitazione degli agenti della Ratp (la società che gestisce la metropolitana di Parigi), degli insegnanti (il 50% incrocerà le braccia nella capitale) e più in generale della funzione pubblica.
Sciopero anche dei controllori di volo, con l’annullamento del 30% dei collegamenti in partenza dagli aeroporti parigini di Roissy-Charles de Gaulle, Orly e Beauvais, annuncia la Direzione Generale per l’aviazione civile (Dgac).
Seguirà, dopodomani, lo sciopero dei dipendenti di Air France che chiedono un aumento dei salari. Le varie manifestazioni hanno come obiettivo quello di difendere il potere d’acquisto e bloccare le riforme di Emmanuel Macron che vuole, tra l’altro, rendere più flessibili i vari contratti di lavoro del settore pubblico. Il più simbolico è quello dei ferrovieri della Sncf, che dal recente annuncio della riforma ferroviaria – un comparto tabù finora considerato intoccabile Oltralpe – hanno promesso 36 giorni di sciopero spalmati da inizio aprile a fine giugno.