Genova, crollo ponte: il consigliere Maresca chiede al Governo una legge speciale città-porto
“Serve una legge speciale che non riguardi solo Genova ma comprenda anche il suo porto“. Sono le parole di Francesco Maresca, consigliere del Comune di Genova delegato al porto, che oggi ha preso parte al primo di una serie di tavoli tecnici dedicati alla ricerca di strategie comuni per affrontare il tema dello sviluppo economico città-porto anche a seguito dell’emergenza logistica derivata dal crollo di Ponte Morandi.
“L’indotto lavorativo del porto è di circa 50 mila famiglie. Ricordo al Governo – dice ancora Maresca – di non trascurare il sostegno che il porto di Genova dà allo Stato italiano. Con i suoi 6 miliardi di entrate, rappresenta infatti il 22% di tutte le entrate fiscali dei porti italiani”. Maresca lo ha dichiarato durante l’incontro con Francesco Parola, professore associato del dipartimento di economia e gestione delle imprese edei trasporti dell’Università di Genova, Giampaolo Botta, direttore generale di Spediporto, Leopoldo Da Passano,responsabile sviluppo economico e portualità di Confindustria e Silvia Capurro, direttore responsabile della direzione porto emare del Comune di Genova.
“Si tratta – ha spiegato Maresca – di un primo briefing peraffrontare in modo concreto temi fondamentali e oggi ancor più cruciali, quali la Zona economica speciale (Zes), la viabilità portuale con riferimento a nuove strade dedicate e, soprattutto, lasemplificazione dei processi. Quest’ultimo punto, poi, sarà digrande aiuto per tutta l’economia genovese. Genova – ha concluso il consigliere comunale – è il porto più grande del Mediterraneo e il Comune deve essere parte attiva nelle trattative con il Governo”.